In attesa del pronunciamento della Corte dei Conti, previsto per il prossimo 6 giugno, la situazione delle finanze comunali è sotto la spada di Damocle di un debito stimato in 34,8 milioni maturato nei confronti di Infra.To e Ream. La questione è se questo debito debba, e possa, considerarsi fuori bilancio, e quindi il suo rimborso è sfaldabile in più anni, o se, considerato debito di bilancio per il 2016, impone alla Giunta di contabilizzarlo in sede di assestamento di bilancio con ciò aprendo le porte alla richiesta di pre-dissesto finanziario.
È una questione di estrema importanza per le finanze comunali ma ancora di più per le finanze delle famiglie torinesi e i dipendenti comunali. Una cosa sento di dire al sindaco Appendino: giusto il contenzioso col Governo sul rimborso dei rimanenti 40milioni per i mancati introiti di gettito IMU e TASI, attenzione però perchè fare affidamento su una somma giustamente richiesta e sicuramente dovuta dal governo non è un buon viatico per stabilizzare la situazione finanziaria delle casse comunali. Perché, si sa, debiti e crediti fra istituzioni si aggiustano sempre con qualche compromesso. Il mio augurio è che la magistratura contabile consideri quei 34,8 milioni come debito extra-bilancio. Anche in questo caso, però, il sindaco farà bene a predisporre un percorso credibile e verificabile di rientro.
Appendino sia prudente nel trattare i debiti di Torino
Osvaldo Napoli