La Giunta grillina: una bolla di sapone
Ammetto la mia ignoranza dei meccanismi di informazione e dunque non posso sapere attraverso quali vie misteriose si è arrivati alla beatificazione del sindaco di Torino, Chiara Appendino.
Beatificata, osservo, per non aver fatto nulla di nulla. Quali sono i fatti concreti realizzati?
L’ex MOI è pieno di extracomunitari che dovevano sloggiare, secondo Appendino, in due mesi. Nulla è cambiato. Ha annunciato la dieta vegana nelle scuole salvo, in 48 ore, ritirare l’idea. Idem per la due diligence sul bilancio: affidata a un advisor esterno, in violazione della legge, è stata subito ritirata. Ryanair ha annunciato che aprirà nuove rotte in Italia, con esclusione di Torino. Il Salone del Libro? Un successo! È stato trasferito a Milano senza colpo ferire.
Sul TAV il Governo va avanti, fa accordi firmati e controfirmati, Appendino continua a dire No TAV per accontentare gli estremisti. Ha annunciato 5 miliardi per combattere la povertà e sostenere le imprese, ora non sa dove trovarli e ne metterà uno ogni cinque anni. Assessori e sindaco si buttano sulla ripulitura del Po dalle alghe, ma fanno subito marcia indietro senza una delibera, senza un’autorizzazione degli organi preposti: fallimento totale. Quando Appendino dice che il Palazzo è aperto, ricordo che ha privilegiato l’apertura del Palazzo a Grillo, per un incontro di partito, e ha mandato deserto l’appuntamento con i commercianti di corso Umbria.
“Una bolla di sapone”: non mi viene un’immagine diversa per descrivere l’opera della Giunta grillina a Torino.