Dalle bottiglie vuote, ormai inservibili, fino alle confezioni di un prodotto, la plastica, in tutte le sue tipologie, è sicuramente il materiale maggiormente utilizzato come conenitore di alimenti, detersivi, carni, ecc…. In tal senso si cerca di riutiizzare e riciclare il maggior numero di materiali plastici, eliminandoli così dall’ambiente e dargli un nuova vita. Uno sudio torinese, Izmade, ha creato uno spazio di 300 mq nel vecchio insediamento industriale ex Incet. Oltre alle attività del gruppo, design, creazioni di allestimenti e di spazi architettonici il centro si occupa anche della lavorazione delle plastiche usate. Il ciclo produttivo parte dalla suddivisione delle plastiche fino al completo riuso con la produzione dell’oggetto finito. Giuseppe Vinci, uno dei quattro soci fondatori dell’impresa sociale, ha illustrato (in commissione Ambiente) il progetto “Beatiful precious plastic”, aggiungendo la parola Beatiful a un progetto anlogo importato dall’Olanda. Izmade è anche una struttura aperta ai cittadini che intendono creare i loro oggetti o partecipare a uno dei corsi proposti da Izmade che sta già avviando collaborazioni con le scuole e in prospettiva con le persone detenute nelle case circondariali.
Tony De Nardo