La delibera per avviare l’elaborazione della Variante Generale di Piano Regolatore andrà in Giunta la prossima settimana. Lo ha annunciato oggi Guido Montanari, vicesindaco e assessore all’Urbanistica, rispondendo ad un’interpellanza generale presentata dal consigliere Francesco Tresso (lista Civica per Torino) insieme ai colleghi e colleghe di minoranza Canalis e Lo Russo (PD), Magliano (Moderati) e Artesio (Torino in Comune).
Il vicesindaco ha sottolineato l’impossibilità di entrare oggi nel merito delle questioni sollevate dagli interpellanti, essendo la delibera ancora in elaborazione ed ha confermato la prossima istituzione di un Ufficio del Piano, per le future indagini e analisi propedeutiche alla Variante generale. Montanari ha comunque confermato che sarà messa in atto un’adeguata campagna di informazione e di coinvolgimento dei cittadini: inoltre, verranno effettuate tutte le necessarie consultazioni, prima del voto definitivo in Sala Rossa. Secondo quanto stabilito dalla normativa, ha aggiunto il vicesindaco, verranno adeguatamente coinvolti i Comuni dell’area metropolitana.
Dopo l’intervento di Montanari, ha preso la parola Francesco Tresso, sottolineando come l’interpellanza non fosse certo prematura, risalendo a due mesi fa la mozione votata in Sala Rossa sull’avvio delle procedure per la Variante generale. Mozione denotata da un approccio semplicistico a un tema complesso, ha ricordato il consigliere, chiedendosi se la maggioranza voglia o meno avere una visione urbanistica di prospettiva. Si sono portati avanti atti che erano stati impostati dalla precedente amministrazione, ha rincarato Tresso, senza che si vedano soluzioni per la Cavallerizza o l’ex Galoppatoio di militare e mentre gli oneri di urbanizzazione si prevedono in ben 42 milioni di euro.
Stefano Lo Russo ha ricordato come fosse stata già allora evidenziata la pochezza della mozione del M5S che pretendeva di fissare gli indirizzo per la Variante. Il capogruppo del PD ha quindi stigmatizzato le carenze sul tema del coinvolgimento dell’area metropolitana e delle infrastrutture, dicendosi poi lieto che la deliberazione della Giunta sia in dirittura d’arrivo, dato che l’opposizione è curiosa di vedere qualche sia la visione alternativa del M5S rispetto allo sviluppo urbanistico della città negli ultimi vent’anni. Infine, Lo Russo ha preannunciato un’ampia discussione, con un PD pronto a offrire i propri suggerimenti, non senza pronosticare che le contraddizioni in seno al M5S in tema di urbanistica emergeranno, dato che finora il pragmatismo della Giunta è andato oltre la realpolitik, diventando svendita delle proprie stesse posizioni politiche.
Eleonora Artesio ha ricordato come non sia stato rispettato, da parte della Giunta, il termine dei 60 giorni dall’approvazione in Consiglio delle linee guida programmatiche (28 luglio 2016) per la presentazione dei piani operativi. Il piano annuale dell’Amministrazione per l’esercizio 2017 sostiene che la priorità dell’avvio delle procedure per la Variante Generale ed è da noi atteso, ha evidenziato Artesio, sostenendo la necessità di percorrere insieme una strada che coniughi la visione prospettica con le soluzioni contingenti, anche perché mentre si dà l’avvio alla Variante generale sono annunciate alcune operazioni contradditorie quali nuovi punti vendita in area TNE, Scalo Vallino, strada del Portone.
L’interpellanza non contribuisce alla chiarezza e fa solo polemica, sarebbe bastato chiedere informalmente al vicesindaco lo stato dell’arte della deliberazione, ha affermato Damiano Carretto (M5S), prossima peraltro a passare in Giunta e poi nelle Commissioni. La delibera, ha aggiunto il consigliere, è attesa come conforme alle linee programmatiche e la città ha bisogno di un nuovo strumento urbanistico, il che non è in contraddizione con il portare avanti progetti che vengono da lontano e non sono certo stati autorizzati da questa maggioranza.
La consigliera Monica Canalis ha quindi ironizzato sul fatto che la maggioranza consideri una normale interpellanze quale atto di lesa maestà, cosa che denota il prendere una brutta piega in fatto di democrazia mentre Alberto Unia (M5S) ha rintuzzato la critica, offrendosi di fornire all’opposizione, dopo la lettura dei quotidiani degli ultimi giorni, le prove su chi sia veramente democratico o meno.
Il vicesindaco Montanari ha alla fine smentito che le interpellanze siano sgradite alla maggioranza, avendo solo definito prematuri i tempi di questa iniziativa e riservandosi di rispondere alle questioni specifiche dopo la prossima approvazione degli atti.
Nelle foto: Tramonto in corso Castelfidardo (in copertina); Torino vista da Val Pattonera; Il Palazzo dei Lavori Pubblici e il Duomo