Vaccini sì, vaccini no. Ma al di là di come la si pensi, qual è la situazione a Torino in relazione all’applicazione della legge che prevede la vaccinazione obbligatoria per i bambini inseriti negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia?
Il quadro, riferito alle sole scuole comunali, è stato fornito questa mattina dall’assessora all’Istruzione Federica Patti, nel corso della riunione delle commissioni Istruzione e Sanità, presiedute da Daniela Albano e Antonino Iaria, in seduta congiunta per approfondire un’interpellanza presentata, nei mesi scorsi, dal consigliere Stefano Lo Russo.
Nel 2017, la Città ha inviato 245 lettere a famiglie di bambini non in regola con le vaccinazioni. In 144 hanno risposto positivamente, adempiendo a quanto previsto dalle norme di legge, in 22 hanno sospeso la frequenza, 9 bambini sono stati ritirati. In 70 non hanno attivato alcun percorso. Cosa sarà di questi bambini, anche alla luce della nuova circolare emanata dal Ministero della Salute lo scorso 6 luglio e che, tra le varie prescrizioni (valide solo per l’anno scolastico 2018/2019), prevede, all’atto dell’iscrizione entro il 10 di luglio, l’autocertificazione da parte delle famiglie sull’avvenuta vaccinazione? La situazione, è stato spiegato dall’assessora e dagli uffici, è complessa tanto che si è chiesto un’interpretazione alla Regione Piemonte su come il provvedimento debba essere applicato in avvio dell’anno scolastico.
“La Città seguirà sempre quanto previsto dalle normative, ha replicato l’assessora Patti alle opposizioni che chiedevano messaggi chiari nei confronti delle famiglie inadempienti, nonchè l’attenzione ai casi di bimbi immunodepressi. L’Amministrazione, ha affermato l’assessora, nelle lettere inviate alle famiglie ha evidenziato come i bambini non vaccinati non possano essere ammessi nelle aule. Tuttavia, ha aggiunto, l’intenzione è quella di costruire un dialogo con le famiglie e non un rapporto conflittuale, perché tutti possano essere ricondotti al rispetto della legge, evidenziando come i 70 casi di bambini non vaccinati rappresentino una percentuale molto bassa a fronte degli 11 mila bambini circa che frequentano nidi e scuole materne comunali.
Federico D’Agostino