Si è concluso nei giorni scorsi un primo corso a Palazzo civico sulla tecnologia dei Blockchain (in italiano, catene di blocchi), termine del quale si inizia a parlare in quanto legato al sistema ideativo alla base della criptovaluta dei bitcoin.
In Commissione Smart City, riunita in seduta congiunta con la I^ Commissione, l’assessore all’Innovazione, Paola Pisano, affiancata dai tecnici del settore, ha spiegato che si tratta di una tecnologia sulla quale la Città di Torino si sta impegnando per individuare un’applicazione nei protocolli della Pubblica Amministrazione: “consente una semplificazione dei processi e una contestuale diminuzione dei costi” ha detto, spiegando come a partire dal giugno dello scorso anno l’assessorato stia studiando il fenomeno.
La scorsa settimana, il 19 e 20 marzo, una decina di dipendenti del Comune ha partecipato a una due giorni formativa di approccio al mondo dei blockchain (per le pubbliche amministrazioni si parla di trustedchain) per comprenderne i potenziali usi applicati alla macchina comunale.
I contenuti sono stati divisi in cinque moduli. E fra i temi trattati si è parlato di decentralizzazione, autenticazione, audit, Smart contracts, casi d’uso, criteri di governance, strategie applicative e limiti legali. A vario titolo, per la realizzazione del corso, si sono resi disponibili il Csi Piemonte (finanziatore), Ifin Sistemi, il consorzio To-Pix e Nesta Italia.
In collaborazione con l’Istituto Boella, la Città di Torino intende proporre due progetti pilota all’Unione Europea, sui temi del catasto e dei beni comuni.
Sempre guardando al futuro, l’assessore non ha nascosto l’idea di incentivare la creazione di un ecosistema in città per attrarre le realtà operative e di ricerca del settore.
(Roberto Tartara)