Una proposta per vendere il 51% di Gtt

Uno dei più recenti bus introdotti nella rete GTT. Nei prossimi tre anni arriveranno centinaia di veicoli elettrici e a metano

Nella riunione del 4 marzo 2025 della Conferenza dei Capigruppo in seduta congiunta con la Prima Commissione, presieduta da Anna Borasi (PD), è stata presentata una proposta di deliberazione di iniziativa consiliare che propone un referendum consultivo per la vendita del 51% delle quote azionarie di Gtt detenute dal Comune di Torino.

Il referendum consultivo è previsto dallo Statuto della Città di Torino – ha spiegato il proponente Silvio Viale (+Europa, Radicali Italiani), illustrando il provvedimento – e non prevede un quorum e comunque non ha vincoli per l’Amministrazione, qualunque sia il suo esito.

Questo il quesito proposto: “Volete voi che la Città di Torino venda almeno il 51% di Gtt, al fine di potersi dedicare meglio ai suoi compiti di regolamentazione e pianificazione del trasporto pubblico locale, nonché di controllo degli standard qualitativi del servizio, e di affidare a gestori professionali l’organizzazione più efficiente del servizio, col migliore rapporto fra qualità e costi per la collettività?”.

L’assessora al Bilancio Gabriella Nardelli ha evidenziato gli alti costi da sostenere per lo svolgimento del referendum: circa 1 o 1,5 milioni di euro. Ha quindi ribadito che le perdite di Gtt verranno riassorbite entro nel 2027, in sinergia con la Città, e la vendita ora della società – una svendita, ha anzi precisato – non gioverebbe all’Amministrazione. Con una nuova proprietà, c’è poi il rischio – ha aggiunto – che gli orari di esercizio siano ridotti e che certe linee meno redditizie vengano tagliate.

Sulla stessa linea anche l’assessora ai Trasporti, Chiara Foglietta, che ha evidenziato il parere tecnico negativo degli Uffici comunali sul provvedimento. Una governance privata – ha affermato – non porterebbe necessariamente una maggiore efficienza nei servizi.

Nel mandato elettorale del sindaco Lo Russo, sottoscritto anche dal consigliere di maggioranza Silvio Viale, è stata esplicitamente esclusa la privatizzazione di Gtt – ha ricordato Caterina Greco (PD), ribadendo la contrarietà del Partito Democratico alla proposta.

Pierino Crema (PD) e Sara Diena (Sinistra Ecologista) hanno sottolineato i rischi della vendita, che potrebbe portare a tagli di linee e a riduzioni di personale.

Anche Valentina Sganga (M5S) ha manifestato la volontà di preservare l’azienda pubblica.

La proposta non può essere avallata per il metodo utilizzato: le forze politiche vanno coinvolte per raggiungere una proposta condivisa di referendum su Gtt – ha affermato Simone Fissolo (Moderati).

Il provvedimento è stato liberato per l’aula e passerà ora all’esame del Consiglio Comunale di Torino.

Massimiliano Quirico