Il Comune di Torino individui una somma non inferiore a 100 mila euro per avviare la redazione del Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche, Sensoriali e Intellettive (Peba) della Città di Torino.
Lo chiede una proposta di mozione dei consiglieri Angelo Catanzaro (PD) e Tiziana Ciampolini (Torino Domani) illustrata nella seduta del 17 luglio 2023 delle Commissioni Prima e Seconda, presieduta da Anna Borasi (PD).
Il documento – ha spiegato Catanzaro – chiede anche di creare una voce specifica all’interno del Bilancio di Previsione 2024-26 del Comune di Torino per la redazione del Peba e di avviare una collaborazione con Politecnico e Università di Torino.
Individuare il disability manager non è sufficiente per eliminare le barriere architettoniche – ha affermato Tiziana Ciampolini (Torino Domani) – ma occorrono risorse adeguate e un Piano comunale per l’abbattimento, condiviso dai vari assessorati e partecipato dagli enti del terzo settore, che valorizzi il ruolo delle Circoscrizioni. Anzi – ha concluso Ciampolini – servirebbe un Piano per l’accessibilità, che sfrutti al meglio le nuove tecnologie, con la collaborazione del Politecnico di Torino.
Non bastano le opere urbanistiche, ma è necessario promuovere la completa accessibilità – ha dichiarato Anna Borasi (PD).
Il Consiglio ha già approvato insieme al Bilancio una mozione da me proposta per abbattere le barriere architettoniche – ha detto Pino Iannò (Torino Libero Pensiero) – ma sarebbe comunque utile audire in Commissione il Politecnico per capire come sviluppare una collaborazione.
É importante portare il tema all’attenzione del dibattito cittadino, in un’ottica trasversale, interassessorile – ha dichiarato Sara Diena (Sinistra Ecologista), per unire risorse e competenze.
È fondamentale l’aspetto culturale e può essere utile integrare la visione della Città con quella del Politecnico, per un approccio più ampio – ha aggiunto Lorenza Patriarca (PD).
Il documento proposto è importante perché estende il coinvolgimento sul tema ad altri enti – ha spiegato Tony Ledda (PD) – e può contribuire a rendere Torino più accessibile.
Occorre individuare una scala di priorità degli interventi, prevedere più stanziamenti e valorizzare il ruolo delle Circoscrizioni – ha affermato Pietro Abbruzzese (Torino Bellissima).
Serve una mappatura precisa delle barriere architettoniche e culturali – ha ribadito Claudio Cerrato (PD) – e i 100 mila previsti dalla mozione sono un primo passo per costruire, insieme a Circoscrizioni e Assessorati, un Piano comunale.
L’assessore ai Diritti Jacopo Rosatelli ha ricordato che da alcuni giorni è pienamente operativo il disability manager del Comune di Torino, Antonino Calvano, che può svolgere un ruolo propositivo importante riguardo all’abbattimento delle barriere architettoniche e culturali. E anche gli enti di studio e ricerca come il Politecnico – ha aggiunto – possono contribuire un maniera significativa. Ha infine ricordato che la Regione Piemonte ha da poco lanciato un bando – che scadrà il prossimo 29 settembre – per gli enti che adotteranno il Peba, a cui il Comune di Torino intende partecipare.
Il lavoro va svolto tra più assessorati con il pieno coinvolgimento delle Circoscrizioni – ha sottolineato l’assessore al Decentramento Francesco Tresso – per approcciare il percorso in maniera corretta, favorendo l’accessibilità, non soltanto fisica, ma anche culturale, e dando voce ai territori.
Infine, nel ringraziare commissarie e commissari per il dibattito, Angelo Catanzaro (PD) ha precisato che lo stanziamento di 100 mila euro richiesto non è per l’abbattimento delle barriere, ma per la redazione del Piano.
La mozione è stata liberata per l’aula e passerà all’esame del Consiglio Comunale.
Massimiliano Quirico