
A cento anni dalla scomparsa, nell’ambito delle iniziative dell’anno frassatiano, nella mattinata del 29 marzo 2025 la Sala Colonne del Municipio di Torino ha ospitato il convegno “Da Torino e dal Piemonte, un dono per tutto il mondo: la santità di Pier Giorgio Frassati”.
L’evento è stato promosso dalla Presidenza del Consiglio Comunale della Città di Torino e dal Centro Culturale Pier Giorgio Frassati, con il contributo della Regione Piemonte.
L’iniziativa – come ha spiegato la presidente Maria Grazia Grippo – è un intenso viaggio di conoscenza e riflessione in vista dell’attesa cerimonia di canonizzazione, in programma il prossimo 3 agosto.
È stato un santo moderno – ha affermato la presidente – un anti-conformista, rampollo di una famiglia della borghesia, che rifuggì ogni mondanità e aiutò i più deboli, unendo la dimensione della fede all’impegno verso gli umili, verso gli ultimi, per costruire una società più giusta.
Organizzò numerose iniziative sociali per promuovere salute, assistenza, istruzione e lavoro – ha evidenziato Maria Grazia Grippo – non soltanto in luoghi di culto, ma anche in strade, campagne e contrade. Insieme ad altri santi “sociali” – ha detto – ha reso famoso il nome di Torino nel mondo.
Il suo è un modello moderno, attuale, che deve fare riflettere ancora oggi con la crisi dello Stato sociale. Dobbiamo continuare a operare nel solco di Frassati – ha affermato – per una città che sappia sempre accogliere e includere e trarre, come lui, motivi di recupero dalle crisi.
Dobbiamo elaborare un nuovo “modello Frassati” – ha concluso la presidente – per trasformare luoghi di crisi in luoghi di santità.
Marco Giorgio, presidente del Centro Culturale Frassati, ha aperto i lavori della giornata, dando poi la parola a monsignor Alessandro Giraudo, che ha sottolineato la necessità di riscoprire il dono di santità di Pier Giorgio Frassati e di raccogliere le sfide che ha lanciato.
Il consigliere Silvio Magliano ha portato il saluto della Regione Piemonte, ribadendo l’importanza del momento e di avere testimoni come Pier Giorgio Frassati per costruire un mondo migliore. Ha quindi proposto di intitolare a Frassati parte del giardino del Politecnico che lui frequentava.
Successivamente, ha portato un saluto Paolo Tha, sindaco di Pollone (Biella), paese che ha accolto per anni Frassati per le sue riflessioni e il suo riposo.
Il reverendo Luca Bertarelli, parroco di Pollone, ha rimarcato il forte legame di Frassati tra Torino e Biella e l’eredità di don Sturzo.
Roberto Falciola, vice postulatore della causa di canonizzazione e presidente dell’Azione Cattolica Piemontese, di cui era socio lo stesso Frassati, ha ribadito la necessità di far conoscere meglio la figura del beato, anche attraverso i “Frassa-tour” nei luoghi dove visse, che stanno ottenendo un crescente successo.
Per il Politecnico di Torino, il vice rettore Stefano Sacchi ha ricordato il legame con l’ateneo torinese, dove il beato studiava Ingegneria mineraria: doveva sostenere solo due esami quando morì. Frassati – ha detto Stefano Sacchi – voleva aiutare come ingegnere i minatori, i più poveri, sfruttati e meno garantiti. Per questo, il Politecnico gli ha conferito la laurea ad honorem in Ingegneria mineraria.
La vicesindaca Michela Favaro ha quindi ringraziato la presidente Maria Grazia Grippo per aver reso Palazzo Civico sempre più la casa dei torinesi, con iniziative come il convegno su Frassati. Ha poi proposto di favorire ulteriormente la ricerca sulle storie dei grandi santi torinesi, anche per favorire la crescita spirituale.
Dobbiamo lavorare con i giovani – ha concluso la vicesindaca – perché diventino protagonisti della vita, anche politica, di Torino.
Al convegno, moderato da Monica Mondo, autrice e conduttrice TV2000, sono intervenuti come relatori Francesco Landolfi, professore presso l’Università Statale di Milano, Domenico Zeni, primo presidente del Centro Culturale Pier Giorgio Frassati, Alberto Sinigaglia, Presidente del Polo del ’900, e Paolo Asolan, professore presso la Pontificia Università Lateranense.
Massimiliano Quirico