E’ stato presentata questa mattina, nella spettacolare cornice della Mole Antonelliana, la trentunesima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino. Un’edizione che, come hanno ricordato sia il presidente della Cabina di regia, Massimo Bray, sia il direttore del Salone, Nicola Lagioia, ricompone lo strappo consumatosi l’anno scorso fra grandi gruppi ed editori indipendenti, quest’anno, invece, tutti presenti. Il Salone è un progetto della Fondazione per il libro, la Musica e la Cultura mentre l’organizzazione e realizzazione della prossima edizione sono state affidate alla Fondazione Circolo dei lettori e alla Fondazione per la Cultura Torino. Confermati tutti gli eventi collaterali classici, il Paese ospite sarà la Francia, a cinquant’anni di distanza dal “Maggio francese”.
Articolato il tema principale “Un giorno tutto questo”, che articola cinque domande sul futuro inviate a numerosi, importanti intellettuali del nostro tempo: 1. Chi voglio essere? La nostra identità è in continua costruzione. Nell’epoca del culto di sé, chi aspiriamo a essere? Che rapporto c’è oggi tra l’essere se stessi, il conoscere se stessi e il diventare se stessi? 2. Perché mi serve un nemico? I confini ci proteggono oppure ci impediscono di incontrarci e cooperare? Come e perché li tracciamo? Abbiamo bisogno di costruirci un nemico per poter sperare di non averne? 3. A chi appartiene il mondo? Tra cent’anni la nostra Terra potrebbe essere meno accogliente di oggi. La forbice tra ricchi e poveri si allarga. Il lavoro si trasforma e può ridursi. Milioni di persone sono costrette a lasciare la propria casa. Di chi è il mondo? Chi deve prendersene cura? 4. Dove mi portano spiritualità e scienza? Scienza e religione hanno dato forma alla nostra storia e al nostro pensiero. Ma sono state usate anche come strumenti di oppressione. C’è oggi una promessa di cambiamento e di futuro nella spiritualità delle religioni, nel rigore nelle scienze? O altrove? 5. Che cosa voglio dall’arte: libertà o rivoluzione? La creazione artistica può bastare a se stessa? O deve porsi l’obiettivo di cambiare le cose? Libertà o rivoluzione: cos’è l’arte, e che cosa deve e può dare a tutti noi? Le risposte, ha chiarito Lagioia durante la presentazione, stanno arrivando nella forma espressiva che gli interpellati preferiscono (testi, immagini, tracce audio e video). Saranno divulgate neio giorni del Salone e nelle settimane che precedono l’evento. Il Salone 2018 sarà aperto al pubblico dal 10 al 14 maggio.