È in programma a Torino venerdì 27 ottobre 2023, alle ore 11.00, la cerimonia di intitolazione del giardino compreso tra i civici n. 3 e 4 di piazza Statuto a ricordo dell’attrice Caterina Boratto (Torino, 15.3.1915 – Roma, 14.10.2010).
Interverranno la presidente del Consiglio Comunale e della Commissione Toponomastica del Comune di Torino, Maria Grazia Grippo, la presidente della Circoscrizione 1, Cristina Savio, e il direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino, Domenico De Gaetano. Parteciperà anche Paolo Ceratto, figlio di Caterina Boratto.
Caterina Boratto
Nata il 15 marzo 1915 a Torino nel quartiere San Donato, orfana di padre, a soli 13 anni si diploma in canto e pianoforte. Diviene una star del cinema al suo esordio, con il successo del film “Vivere” del 1936, a cui fanno seguito altri film da protagonista. Nel 1939 viene scritturata dalla Metro come unica attrice italiana destinata alla prestigiosa “scuderia” di L.B. Mayer, dove lavorano i nomi più noti della cinematografia mondiale: Gable, Garbo, Garland, Tracy. Nel 1942, a seguito della dichiarazione di guerra dell’Italia agli Stati Uniti, si trova a dover lasciare Hollywood per far ritorno a Torino, interrompendo così il suo contratto settennale con la Mgm. Nel 1944 sposa Armando Ceratto, proprietario della clinica Sanatrix, sede di una base operativa del Cln. Con il marito, darà protezione ad alcuni ricercati. In quegli anni, l’artista soffre il dolore per la fucilazione a Cefalonia del fratello Filiberto, il cui corpo non verrà mai ritrovato. Nel dopoguerra decide di dedicarsi alla vita familiare. I suoi due figli nasceranno nel 1946 il primo e nel 1954 il secondo. Caterina Boratto torna davanti alla cinepresa nel 1962 con una parte nel film “8 1⁄2” di Federico Fellini che vede in lei “una regalità completa” e la vorrà con sé per altri due film. Alternando cinema, televisione, radio, teatro, operetta, fotoromanzi e pubblicità lavora con oltre 40 registi, tra i quali anche premi Oscar: Bolt, Pollack, Wertmuller, oltre allo stesso Fellini. Caterina Boratto vivrà sempre l’eterno “ricominciare” degli attori, che devono essere sempre pronti a dare vita a nuovi personaggi, affrontare altre opportunità e superare momenti difficili. Per lei fu particolarmente critico il momento della morte di Pier Paolo Pasolini nel 1975, avvenuta poco dopo che avevano collaborato alla realizzazione di “Salò”. Accompagnata dal motto “forza e coraggio”, appreso in famiglia fin da piccola, l’attrice, in oltre 50 anni di carriera, s’impose sullo schermo valorizzando le proprie qualità: voce, talento, fotogenia, portamento, professionalità e bellezza, riuscendo così anche a sfidare con successo lo scorrere del tempo. Nel 2003 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi le conferisce l’onorificenza di Commendatore per meriti artistici.
Massimiliano Quirico