Un tema difficile da affrontare, quello del suicidio. La sofferenza di chi compie un gesto tanto tragico quanto definitivo, il dolore di chi rimane. Le domande senza risposta: perché? Si poteva evitare? Argomenti trattati ieri, Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio, durante un convegno tenutosi presso la sede della Città Metropolitana di Torino, che ha trattato il tema prestando particolare attenzione al mondo degli adolescenti. Organizzato dall’associazione La Tazza Blu, il convegno ha potuto contare sull’intervento di esperti che, a vario titolo, sono impegnati sul territorio in un quotidiano lavoro di prevenzione: Benedetto Vitiello e Antonella Anichini, neuropsichiatri dell’ospedale infantile Regina Margherita, Maria Baiona e Orazio Pirro neuropsichiatri della ASL Torino, Stefano Suraniti, dell’Ufficio scolastico regionale, Claudio Longobardi, docente di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino e Rosalba Morese, ricercatrice dell’Università della svizzera italiana a Lugano.
La Città di Torino era rappresentata dalla vicepresidente del Consiglio comunale Viviana Ferrero che, nel portare il suo saluto, ha posto l’accento la necessità per la politica di assumersi responsabilità stringente di salute pubblica: “per evitare, per prevenire, con interventi mirati già nella scuola primaria. Dobbiamo prestare attenzione – ha continuato Ferrero – all’ipervelocità della comunicazione cui sono abituati i nostri ragazzi che rischiano, però, di rimanere soli, poco supportati da famiglie fragili e da una società distratta. Dobbiamo trasmettere fiducia”.
Marcello Longhin