Il Consiglio comunale esprime il proprio appoggio all’azione del sindaco Stefano Lo Russo nella candidatura della città di Torino come sede dell’Autorità europea antiriciclaggio. La Sala Rossa, con un’ampia convergenza, ha approvato due ordini del giorno con prime firmatarie, rispettivamente, Nadia Conticelli (PD) e Paola Ambrogio (Fd’I)
Il documento presentato da Conticelli ricorda come il Consiglio Europeo abbia avviato, nel giugno scorso, l’iter di istituzione dell’Autorità Antiriciclaggio (AMLA) destinata, dal 2023, a coordinare le unità di informazione finanziaria. Il nostro Paese è tra le nazioni candidate a ospitare la sede dell’AMLA, insieme a Germania, Polonia e Lituania e la candidatura torinese appare particolarmente qualificata per via della presenza in città di forti poli universitari, produttivi, finanziari e di innovazione tecnologica.
Il sindaco di Torino e il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio hanno candidato il capoluogo piemontese come sede dell’AMLA, istituendo un comitato promotore, presieduto dall’ex procuratore aggiunto Alberto Perduca, con l’ex magistrato Giancarlo Caselli in qualità di special advisor, per produrre il dossier di candidatura e mettere in campo tutte le azioni necessarie a garantirne un efficace sostegno a livello nazionale e internazionale. Il comitato riunirà Comune e Regione (che ha messo a disposizione l’attuale sede di piazza Castello, prossimamente abbandonata per il grattacielo del Lingotto), Prefettura, Università e Politecnico, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Camera di Commercio, le associazioni di categoria, membri del Parlamento italiano e di quello europeo.
In direzione analoga va il secondo documento approvato in aula, a firma di Paola Ambrogio, che impegna l’Amministrazione comunale ad attivarsi in sede nazionale affinché sia fortemente sostenuta, presso le autorità europee, la candidatura torinese per la sede dell’AMLA. Ricordando anche l’importante ruolo assegnato alla nuova agenzia europea nel contrasto al finanziamento del terrorismo internazionale, il documento nota altresì che l’Italia, il terzo Paese dell’UE per popolazione, non ospita al momento nessuna authority europea in campo economico e finanziario.
Claudio Raffaelli