Partita la corsa per Torino Capitale europea della Cultura 2033

Il manager culturale Agostino Riitano, alla guida della preparazione del dossier di candidatura

Torino capitale europea della Cultura nel 2033? Il capoluogo piemontese ci crede, la macchina per preparare e promuovere la candidatura – lanciata dalla Sala Rossa nel 2021 – ha avviato i motori, con l’impegno di Comune, Università, Politecnico, Camera di Commercio, Fondazioni bancarie e altri soggetti istituzionali e di categoria.

L’opportunità, peraltro, è di quelle più interessanti: lo dimostra l’esperienza delle città che, a partire dal 1985 anno della sua istituzione, hanno ottenuto questo importante titolo . Al di là del prestigio che ne deriva,  oltre alla valorizzazione delle risorse culturali presenti nella città, le ricadute economiche  sul territorio sono immense, aumentando i flussi turistici (anche tra il 20 e il 40%), creando occasioni di lavoro, persino attivando percorsi di trasformazione urbana. Senza parlare degli effetti benefici  sul piano sociale, la crescita del senso di comunità, l’integrazione nelle iniziative culturali di segmenti di società tra loro differenti, la miglior percezione della città.

Se negli ultimi anni le scelte della commissione europea che attribuisce il titolo hanno premiato città di dimensioni limitate ( in Italia, nel 2019 Matera e nel 2025 Gorizia, in abbinamento con la sua alter ego slovena Nova Gorica e la tedesca Chemnitz), la candidatura di Torino intende proporre un ripensamento di paradigma a favore di città medio-grandi, che possono con ancor maggior forza contribuire alla riaffermazione di un’identità comune europea. A spiegarlo, di fronte ai consiglieri e consigliere della V commissione Cultura, presieduta da Lorenza Patriarca, è stato Agostino Riitano, manager culturale nominato direttore del dossier di candidatura, un ruolo già svolto per Matera. Sarà un percorso lungo, i criteri di valutazione delle candidature, data la posta in gioco, sono severi; contenuto culturale e artistico, capacità di realizzazione, dimensione europea…  L’anno in corso è dedicato a una serie di attività preparatorie, non ultima la costruzione di relazioni con le città olandesi , a loro volta candidate (il 2033 prevede un abbinamento tra una città italiana e una dei Paesi Bassi), così come la definizione delle politiche pubbliche a sostegno della candidatura (con accordi di programma Comune – Regione – Città Metropolitana) l’avvio dei gruppi di lavoro per la composizione del dossier di candidatura, il lancio del logo… Il 2027 vedrà la presentazione del dossier al Ministero della Cultura e l’avvio dell’iter di valutazione, fino alla proclamazione.

Un cammino impegnativo ma che è già iniziato con il concorso del territorio nel suo insieme. A partire dall’impegno comune dei tre assessorati  (Cultura, Attività produttive, Grandi eventi) i cui titolari Rosanna Purchia, Paolo Chiavarino e Mimmo Carretta hanno tutti presenziato alla riunione di Commissione.

(C.R.)