Per affrontare le sfide dei cambiamenti climatici e promuovere uno sviluppo sostenibile (economico, sociale ed ecologico) della città, Torino si è dotata di un Piano di resilienza climatico.
Frutto del lavoro di un tavolo interassessorile e del confronto con le Commissioni consiliari, Arpa, Università e altri enti, il documento con i relativi allegati è stato approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 9 novembre 2020 (32 voti favorevoli e 2 astenuti).
Il Piano analizza le vulnerabilità climatiche di Torino e i relativi rischi nelle diverse stagioni e propone azioni per migliore l’adattabilità della città ai cambiamenti climatici e mitigarne l’impatto.
Vengono presentati i dati storici e ipotizzati gli scenari futuri, in particolare per quanto riguarda ondate di calore e inondazioni e allagamenti urbani, con le relative classi di rischio, proponendo azioni su tre livelli (soft, green, grey) per fronteggiare le diverse criticità che man mano si potrebbero presentare: da azioni di sensibilizzazione e formazione a interventi strutturali e tecnologici.
Sono numerosi gli interventi proposti, come l’incremento della forestazione urbana e delle alberate, di tetti e pareti verdi e di aree di drenaggio per gestire meglio le acque piovane e migliorare la vivibilità urbana. Sono previsti anche specifici programmi di formazione per i tecnici comunali con l’obiettivo di diffondere la progettazione di soluzioni innovative rese indispensabili dalle nuove condizioni climatiche.
Vengono anche ripresi gli impegni già assunti dalla Città, come quelli contenuti nel Patto dei sindaci per il clima e l’energia, che prevedono ad esempio la riduzione delle emissioni di CO2 del 40% entro il 2030, approvato dalla Sala Rossa il 18 febbraio 2019.
Il Piano di resilienza climatica sarà periodicamente aggiornato sulla base di nuove condizioni che potrebbero determinarsi e sarà monitorato, anche attraverso confronti periodici con le Commissioni consiliari, così come previsto dagli emendamenti proposti da Deborah Montalbano (Misto di Minoranza – DemA) e approvati dal Consiglio Comunale.
“I cambiamenti climatici in atto – ha spiegato l’assessore all’Ambiente, Alberto Unia – rappresentano una delle maggiori sfide da affrontare: i rischi per il pianeta e per le generazioni future sono enormi e ci obbligano a intervenire con urgenza per contrastarne l’impatto sulla nostra città”.
Nel dibattito in Consiglio, Enzo Lavolta (PD) ha elogiato il lavoro tecnico svolto dagli uffici comunali, che ha portato all’elaborazione di un Piano ampio e puntuale, auspicando un’integrazione efficace con le diverse aree dell’Amministrazione e strategie a medio e lungo termine verificabili e criticando la mancata integrazione con il Piano Regolatore Generale, con le infrastrutture verdi e con i territori metropolitani.
Gli intenti sono lodevoli, secondo Deborah Montalbano (Misto di Minoranza – DemA), ma alcune azioni dovrebbero comunque essere svolte dalla Città anche in assenza di un Piano specifico, e servono inoltre maggiori investimenti e un continuo confronto politico.
Da quattro anni – ha ricordato Federico Mensio (M5S) – la Commissione Ambiente lavora per mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici, ad esempio per quanto riguarda l’ammodernamento della rete energetica e la manutenzione di tombini e caditoie. Con il Piano – ha spiegato – ora proviamo a rimediare a scelte mancate o sbagliate operate dalle Amministrazioni precedenti.
La consigliera Federica Scanderebech (Misto di Minoranza – Rinascita Torino) ha dichiarato la sua astensione al voto sul provvedimento: il Piano poteva essere più incisivo – ha affermato – e prevedere comportamenti vincolanti con relative sanzioni, anziché mere indicazioni e auspici.
Massimiliano Quirico