Uno spazio sul web ma anche spazi fisici di affissione gratuiti, fruibili assieme alle altre piccole e medie compagnie teatrali della Città, un’interlocuzione non saltuaria con il Comune, un impegno dell’Amministrazione a sostenere, quando possibile, ma anche solo a interloquire, con le realtà teatrali serie, distinguendo chi fa cultura da chi fa commercio.
Infine le scuole di teatro: serve un’azione della politica per regolamentare il settore formativo oggi totalmente privato e deregolato. A differenza dei Paesi europei, e non solo di quelli, l’Italia ha nell’Accademia Silvio D’amico, l’unica istituzione nazionale per la formazione di attori e registi che rilascia un titolo di studio di livello universitario.
Queste in sintesi le richieste rivolte dai referenti di tre realtà teatrali torinesi, audite nel pomeriggio dalla Commissione cultura, presieduta da Daniela Albano, nel quadro della mappatura del teatro indipendente torinese iniziata nel 2017, che ha già visto sfilare davanti alla Commissione molte realtà del territorio.
Si tratta di “Accademia dello spettacolo”, “ARTEria”, e “Piccolo teatro comico”.
I suggerimenti sono arrivati in risposta all’invito di alcuni commissari a definire un ruolo possibile per il Comune nel rapporto con le realtà teatrali e a riflettere sulla possibilità di realizzare un organismo pubblico con il ruolo Consulta per il teatro.
S.L.