Continua a Palazzo Civico il confronto sul futuro dell’auto e dell’automotive nel Torinese.
In vista dello sciopero in programma il prossimo 12 aprile a Torino e in previsione della stesura di un documento del Consiglio Comunale di Torino condiviso da tutte le forze politiche, nella seduta del 19 marzo 2024 della Terza Commissione, presieduta da Pierino Crema (PD) sono state audite le organizzazioni sindacali Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil, Fismic-Confsal, AQCF-R e Uglm-Ugl.
É un problema vitale per il nostro territorio – ha dichiarato Pierino Crema (PD) – e questa città avrà un futuro solo se tiene insieme la parte produttiva e industriale con il turismo e il terziario.
Non sono neanche 12 mila gli attuali addetti del Gruppo Stellantis a Torino – ha denunciato Giovanni Mannori della Fiom – e l’unico modello di punta prodotto a Torino è la Fiat 500, che quest’anno, nella migliore delle ipotesi, verrà realizzata in solo 50 mila esemplari: più realisticamente, in 30 mila pezzi. E dalla fine di questo mese la Maserati Levante non si produrrà più.
Per questo motivo – ha concluso Mannori – abbiamo dichiarato per il 12 aprile uno sciopero “storico” che vuole tenere insieme tutte le sigle sindacali e tutta la città.
Se non si interviene, il deterioramento per il polo torinese sarà irreversibile, anche per i fornitori dell’indotto – hanno rimarcato gli altri sindacati.
Nel dibattito in Commissione, Ferrante De Benedictis (Fratelli d’Italia) ha evidenziato la necessità di favorire la produzione in Italia, anche con incentivi a lungo periodo.
Siamo preoccupati per la mancanza di una progettualità a lungo spettro – ha affermato Vincenzo Camarda – e bisogna ragionare insieme su transizione ecologica e futuro della mobilità e sulla produzione di nuovi modelli a Torino.
Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) ha ringraziato i sindacati per lo sforzo unitario e ha ribadito la necessità di accompagnare la transizione all’elettrico, ormai irreversibile. Ha quindi auspicato la partecipazione delle Istituzioni alla mobilitazione del 12 aprile.
La situazione a Torino e in Italia non dipende soltanto dalla transizione ecologica – ha detto Claudio Cerrato (PD) – ma anche dalle decisioni sui siti produttivi prese dal Gruppo Stellantis. Dobbiamo mantenere progettazione e produzione nel Torinese, aprendo un’interlocuzione stabile con l’azienda – ha concluso.
Sono pessimista – ha spiegato Silvio Viale (+Europa & Radicali Italiani) – a causa dei ritardi nel settore accumulati da Stellantis e dell’agguerrita concorrenza a livello mondiale. La situazione purtroppo – ha precisato – non dipende da noi, soprattutto se non verrà incrementato il sistema dei trasporti delle merci.
La transizione ecologica non è stata gestita bene a livello amministrativo e governativo – ha dichiarato Andrea Russi (M5S) – e ora dobbiamo cercare di rendere più attrattivo il nostro territorio.
Il tema dell’automotive è centrale per Torino, per il Piemonte e per il Paese – ha ribadito Nadia Conticelli (PD), annunciando l’adesione alla manifestazione del 12 aprile – e dobbiamo lavorare insieme, a livello nazionale, per difendere l’occupazione, accompagnando questa fase di transizione nel settore automotive e mantenendo la centralità di Torino.
Ci siamo confrontati in più occasioni con i sindacati – ha affermato l’assessora al Lavoro del Comune di Torino, Gianna Pentenero – e siamo contenti che ci sia una manifestazione unitaria. Continueremo a tenere alta l’attenzione – ha spiegato – ma serve un piano aziendale strategico chiaro e preciso. La Città può intervenire solamente con leve a livello urbanistico, che abbiamo sempre messo a disposizione.
In conclusione di Commissione, il presidente Pierino Crema ha proposto una presenza “visibile” delle Istituzioni al corteo del prossimo 12 aprile a Torino e ha ribadito l’impegno a preparare un documento di Commissione da sottoporre al vaglio del Consiglio Comunale.
Massimiliano Quirico