Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità una mozione sul tema dell’adozione del software libero e dei sistemi informatici sicuri. Atto che la Giunta, con la dichiarazione in Aula dell’assessora ai Sistemi informativi Paola Pisano, ha accolto con favore, riconoscendo le indicazioni politiche che ne stanno alla base. L’assessore si è detta disponibile all’apertura di un tavolo con gli attori di sistema (Associazioni, Enti ed esperti) per avviare la sperimentazione di piattaforme di software libero.
Il primo firmatario, Federico Mensio del gruppo di maggioranza del Movimento 5 Stelle, ha illustrato l’atto di indirizzo: “Quando parliamo di software libero non intendiamo qualcosa di gratuito ma qualcosa che sia libero di essere riusato, migliorato, ridistribuito a piacimento.
“L’adozione del software libero risponde all’interesse pubblico sotto molti aspetti: apporta benefici in termini economici; rende indipendente il software dall’hardware; mutualizza i costi con altre pubbliche amministrazioni; è uno strumento utile a favorire la partecipazione e la crescita socio culturale dei cittadini.
“E coinvolge un ulteriore aspetto fondamentale, la proprietà dei sistemi e dei dati e la sicurezza. Per dirla con Stallman: “La Pubblica Amministrazione non fa operazioni informatiche per il proprio piacere, lo fa per le persone e ha il dovere morale di mantenere il controllo sull’informatica, in modo che non vada a finire in mano a terze parti”.
“L’attività digitale del nostro Comune deve essere innanzitutto trasparente, controllabile e sicura per servire i cittadini e proteggerli.
Un auspicio, infine: Torino può diventare il polo dello sviluppo del software e dei sistemi liberi e aperti, il motore di una nuova rivoluzione digitale.
Anche la consigliera di opposizione Chiara Foglietta (Pd) si è detta favorevole all’iniziativa, ringraziando i proponenti della proposta e del lavoro svolto in Commissione.
L’atto approvato dalla sala Rossa invita il Sindaco e la Giunta a proseguire nella via intrapresa, come si evince dai principali contenuti dell’impegnativa:
– preferire il software libero nella scelta delle soluzioni da acquisire per i servizi, i sistemi informativi e gli strumenti digitali del Comune, valutandone i miglioramenti effettivi per la struttura in termini tecnico-economici;
– preferire soluzioni tecnologiche che permettano di mantenere il controllo su tutto il sistema, in termini di hardware, software e dati, evitando il più possibile di adottare soluzioni, anche in cloud, che non permettano di avere un controllo certo sulle stesse risorse;
– a licenziare il software eventualmente realizzato secondo specifiche del Comune secondo i termini di licenze di software libero, con il relativo codice sorgente, completo della documentazione e rilasciato in repertorio pubblico, secondo le pratiche comunemente adottate dalle comunità di sviluppatori di software libero;
– promuovere e istituire un tavolo permanente di confronto e collaborazione tra l’amministrazione della Città e tutte le realtà cittadine e quelle nazionali e internazionali, in particolare Associazioni, Comitati, Organizzazioni non governative, che abbiano competenza sul tema del software libero, sulla sicurezza dei dati, sulla privacy e sugli strumenti digitali. Il tavolo potrà in futuro divenire una consulta permanente del Consiglio comunale sui temi dei beni comuni digitali, alla stregua di quelle già istituite ad oggi.