Smog, la nuova sfida della direttiva europea al 2030

La sfida al 2030 per ridurre lo smog in città diventerà incalzante ha commentato il direttore generale di Arpa Piemonte – Secondo Barbero – nel presentare le ultime rilevazioni in città in Commissione Ambiente. A Palazzo civico coordinati da Amalia Santiangeli (Pd) i consiglieri hanno ascoltato Barbero riferire le prescrizioni della direttiva europea 2024/2881 sulla qualità dell’aria approvata lo scorso ottobre (non ancora recepita dall’Italia) che prevede tra sei anni una netta riduzione dei giorni di sforamento annui consentiti dei parametri più inquinanti come a Torino l’ossido di azoto e le polveri sottili.  

Nel 2024 i dati torinesi dei rilevatori di Arpa inducono a un moderato ottimismo, pur restando critici i valori nell’aria di alcuni inquinanti. Le emissioni di ossido di azoto continuano a diminuire dagli anni Novanta e i giorni di sforamento 2024 dei valori di legge sono stati superiori ai trentacinque previsti dalla normativa ma in diminuzione rispetto agli anni passati. Le emissioni di polveri sottili – Pm10 e Pm2,5 – rispettano la media complessiva dei 40 mg consentiti, pur considerando gli sforamenti di oltre cinquanta giorni durante l’anno, in prevalenza nei quattro mesi invernali, specie a dicembre e gennaio. Le emissioni di polveri sottili – Pm10 e Pm2,5 – rispettano la media complessiva dei 40 mg consentiti, pur considerando gli sforamenti di oltre cinquanta giorni durante l’anno, in prevalenza nei quattro mesi invernali, specie a dicembre e gennaio, mentre sono stati venticinque i giorni di superamento dei limiti delle emissioni di ozono nel territorio comunale. Ai lavori della Commissione sono intervenuti Viale – Diena – Pidello – Garione – Consulta Ambiente – Greco; l’assessora comunale Foglietta ha accolto la proposta di Viale per approfondire le misure previste dal piano regionale in materia in una seduta specifica di Commissione.

(Roberto Tartara)