Le buone pratiche vanno educate. Riciclare il vetro, ad esempio, è un’abitudine consolidata che porta benefici all’ambiente permettendo di risparmiare sul consumo di materie prime, risparmiare energia, diminuire l’emissione di CO2. Ma non tutto quello che sembra vetro, lo è davvero. Ecco allora che, ed è uno dei problemi maggiori per chi si occupa di raccolta differenziata, smaltire lampadine, cristalleria, neon e, soprattutto, ceramica e porcellana, inquina la filiera del recupero, aumenta i costi, diminuisce la qualità del vetro riciclato. Serve quindi educare allo smaltimento e in questa direzione si muove la campagna di sensibilizzazione di Amiat e CoReVe Consorzio Recupero Vetro che parte lunedì a Torino e coinvolge mille esercizi commerciali fra locali per la ristorazione e bar del centro città. Per presentare la campagna, questa mattina, in commissione Ambiente, presieduta da Federico Mensio, sono intervenuti i responsabili di Amiat e di CoReVe che hanno dettagliato i termini di questa operazione. “Sei di coccio? Il vetro è un’altra cosa” nasce con l’obiettivo di eliminare dalla raccolta differenziata del vetro, tutti gli altri materiali, informando e sensibilizzando al corretto smaltimento gli esercenti, categoria scelta non a caso, perché smaltisce la maggiore quantità di vetro. Dopo un primo periodo di sperimentazione, anche in base ai risultati raggiunti, è previsto che la campagna si sposti su tutto il resto della città e su tutto il territorio in cui opera Iren.