La sindaca Chiara Appendino è intervenuta in aula per riferire in merito alla consulenza affidata dalla Fondazione per il Salone del Libro, dal suo capo ufficio stampa, Luca Pasquaretta. Alla relazione della sindaca è seguito un dibattito, il tutto è riportato in sintesi qui di seguito.
Sindaca Chiara Appendino:
In primo luogo, affermo la correttezza della procedura utilizzata. La legge stabilisce che l’affidamento ad un dipendente pubblico di un incarico retribuito, da parte di soggetti sia pubblici che privati deve essere obbligatoriamente autorizzata dall’amministrazione di appartenenza, una volta verificata l’insussistenza di conflitti d’interesse anche potenziale, a pena di nullità. L’autorizzazione può essere richiesta sia dal soggetto che vuole affidare l’incarico, sia dal dipendente interessato. Il 12 maggio 2017, il signor Luca Pasquaretta aveva inoltrato al Servizio Giunta la richiesta di autorizzazione per lo svolgimento di attività ultronea presso la Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, finalizzata ad assistere per le sue incombenze istituzionali il presidente della Fondazione a ridosso dell’edizione 2017 del Salone del Libro. L’attività di supporto alla Presidenza è consistita nell’adoperarsi come tramite tra la stessa Presidenza e le Istituzioni e per fornire consulenza, con esclusione delle attività di comunicazione, delegate dalla fondazione al proprio addetto stampa. Luca Pasquaretta dichiarava di prevedere un emolumento di euro 5000 per un impegno pari a 80 ore max e che l’attività si sarebbe svolta al di fuori dell’orario di servizio. Verificata l’insussistenza di incompatibilità con l’attività lavorative presso la Città e di conflitto d’interesse, l’attività ultronea veniva autorizzata dal servizio Giunta. Per quanto riguarda la tipologia dell’orario svolto dai dipendenti inquadrati come collaboratori di staff, è regolata dal Contratto collettivo nazionale di lavoro degli Enti Locali, che prevede l’assicurazione della propria presenza quotidiana in servizio per 36 ore strutturate in modo flessibile per assolvere alle esigenze dell’incarico assegnatogli. Non è vero che Pasquaretta sia stato l’unica persona ad essere pagata dalla Fondazione, sono stati pagati altri interventi, in un momento in cui non si sapeva cosa sarebbe poi accaduto, non si era cioè in regime di liquidazione, il quale blocca sostanzialmente i pagamenti se non come previsto dal liquidatore. L’incarico è stato conferito dal vicepresidente esecutivo della Fondazione, la presenza di Pasquaretta era nota ed è evidente che spettava alla presidenza il controllo sui propri diretti collaboratori. Tengo a precisare che la procedura, sulla quale rispondo, è stata corretta, sono disponibile per eventuali ulteriori approfondimenti.
Stefano Lo Russo (PD):
Il capogruppo Lo Russo ha imputato alla sindaca la mancanza di onestà intellettuale, sostenendo che ha perso l’occasione per dimostrare il contrario. Per la privacy non si può fare riferimento agli atti ma, sottolinea il consigliere, la sindaca ne è a conoscenza. La domanda posta è: durante lo svolgimento della sua attività di consulenza era in servizio per il Comune o no? Molte persone stanno lavorando, non pagate, per far partire il Salone mentre si pagano consulenze. Questa è una situazione che si approfondirà in commissione Controllo di gestione: e si preparerà un’interpellanza generale.
Silvio Magliano (Moderati):
Il consigliere Magliano ha detto che il vero problema è l’opportunità politica: era necessario retribuire una consulenza per la Fondazione? Secondo il consigliere la risposta è negativa e rivolgendosi alla sindaca Appendino ha fatto notare che oggi è venuta a dare comunicazioni per tutelare il responsabile dell’Ufficio stampa della Giunta, mentre non c’è mai stata per questioni più rilevanti.
Osvaldo Napoli (Forza Italia):
E’ sicuro, il capogruppo Napoli, della correttezza procedurale ma bastava dire che la Procura ha requisito atti e quindi si aspetterà il corso dell’iter procedurale. Poi esiste un problema politico, perché di fronte a tanti volontari, pagare una consulenza, per il consigliere Napoli, è un grave errore.
Alberto Morano (Lista civica Morano):
Saremo costretti a convocare una Commissione Controllo di Gestione per capire quale genere di consulenza è stata svolta da Pasquaretta. Ottanta ore in due settimane per svolgere cosa? Otto ore al giorno significa lavorarne 16/17 al giorno. Bisognerà comprendere a fondo le caratteristiche del lavoro svolto. Ma più in generale è la situazione a non convincere. Si è favorito un dipendente comunale al quale è stata pagata a tempo zero la parcella, mentre altri fornitori sono mesi che aspettano di essere pagati, rischiando il fallimento.
Claudio Lubatti (PD):
La sindaca oggi ha riepilogato la procedura adottata ma occorrerà convocare una Commissione controllo di Gestione per analizzare tutti i dettagli della consulenza. Ma è assordante il silenzio dei Consiglieri comunali di maggioranza che sulla vicenda non hanno detto una sola parola in Aula, come nei profili personali dei social network. Perché il problema è squisitamente politico, di una procedura formalmente corretta quanto inopportuna su un tema cardine – quello della trasparenza – dell’azione politica di questa maggioranza. E invece si stanno usando due pesi e due misure, dimostrando un’azione politica del tutto incoerente. Ma il fatto che oggi questa comunicazione non sia stata secretata è la palese dimostrazione di una regolamento di conti interno nella maggioranza di Palazzo civico.
Fabrizio Ricca (Lega Nord):
Così come Giovannetti – portavoce del sindaco Fassino – non viveva di stenti, non mi sento di colpevolizzare Pasquaretta per aver accettato una consulenza formalmente regolare. Il problema è di opportunità politica, per metodi e atteggiamenti simili a quelli usati dal Partito Democratico e di esponenti della maggioranza che oggi da questi banchi del Consiglio non dicono nulla. Mi chiedo se cinque anni fa il Pd si fosse trovato nella situazione del M5S di oggi come si sarebbe comportata la consigliera di opposizione Appendino. Mi auguro che davvero qualcosa possa ancora cambiare, che l’attuale giunta sia in grado di dare il segnale di una forte svolta per la Città.
Eleonora Artesio (Torino in Comune):
I comportamenti delle persone riguardano la loro coscienza, così come la procedura riguarda l’Amministrazione. Vorrei però segnalare la disparità di trattamento tra il lavoro prestato e l’avvenuta liquidazione rispetto a quanto accade agli altri lavoratori e fornitori della Fondazione. Avrei voluto sentire intervenire l’Amministrazione sull’inopportunità di questa disparità di trattamento!
Francesco Tresso (Lista Civica per Torino):
All’inizio ammiravo il coraggio della Sindaca nell’affrontare il mandato. Ora però sono sorpreso nel vedere che i suoi più stretti collaboratori non mi sembra si siano distinti nel loro ruolo… Se poi la Sindaca era davvero al corrente di tutto, la situazione è ancora più grave. Soprattutto se lavoratori e fornitori che si stanno dando da fare per organizzare il Salone non vengono pagati. Una brutta pagina per la Città, che andava affrontata con più dignità.
Il dibattito è poi stato concluso dalla sindaca Appendino, che ha ribadito la correttezza della procedura seguita dagli uffici di Comune e Fondazione, esprimendo massimo rispetto per gli accertamenti sugli atti in corso e sottolineando come eventuali ulteriori approfondimenti della vicenda dovrebbero preferibilmente essere discussi a porte chiuse, eventualmente in Commissione controllo di gestione, rispettando la normativa sulla privacy. La sindaca ha poi precisato di stare lavorando insieme al presidente della Regione, avendo incontrato anche il nuovo liquidatore, per poter garantire gli interessi dei creditori della Fondazione del Libro e tutelare i diritti dei lavoratori, e anche per poter dare garanzie rispetto al Salone del Libro.
(Redazione di cittAgorà)