Nei giorni scorsi alla Lavanderia a Vapore di Collegno (Torino) la Safatletica ha festeggiato i trent’anni di attività.
La cerimonia è stata introdotta dal presidente Ivo Marco, che ha ricordato lo straordinario percorso compiuto in questo arco di tempo, in cui sono stati conseguiti 158 podi nei Campionati Italiani Individuali, con ben 67 ori, nonché l’importante ruolo che la società riveste sul territorio per ciò che concerne l’aspetto promozionale, educativo e agonistico, come dimostrano le migliaia di ragazze e ragazzi che nel corso di questi anni sono stati avviati alla pratica sportiva e i 24 atleti che, partendo dal vivaio, hanno vestito la maglia azzurra.
Ai festeggiamenti, introdotti dai video messaggi del presidente nazionale del Coni Giovanni Malagò e del presidente nazionale della Fidal Stefano Mei, hanno partecipato la consigliera nazionale della Fidal Elisabetta Artuso e il presidente del Coni Regionale Stefano Mossino. Sono inoltre intervenuti l’assessore al Patrimonio della Regione Piemonte Andrea Tronzano e i presidenti delle Circoscrizioni 1, 3, 4 e 7.
In rappresentanza della Città di Torino, ha partecipato all’evento la presidente della Commissione consiliare Cultura e Sport, Lorenza Patriarca.
Uno degli obiettivi della nostra Amministrazione – ha dichiarato Lorenza Patriarca – è proprio quello di ‘ricucire’ la città, sostenendo le persone in difficoltà e promuovendo benessere e salute, come fa da 30 anni la Safatletica. Associazioni come questa sono per noi alleati importanti al fine di favorire inclusione, socialità e benessere, anche nelle scuole e nei centri estivi.
Durante la serata, c’è stata anche l’emozionante premiazione di Simone Bertelli, con la proiezione delle immagini della vittoria ottenuta quest’anno a Gerusalemme, dove ha conquistato il titolo di campione europeo U20 nel salto con l’asta, e l’intervento con il quale l’ospite d’onore della serata.
È inoltre intervenuto come ospite d’onore il giornalista di Sky Sport Nicola Roggero, ha intrattenuto la folta platea con alcuni racconti tratti dal suo libro “Storie di atletica del XX secolo”.
Massimiliano Quirico