Presso la sede dell’Assessorato allo Sport, di corso Ferrucci 122 un tempo sede dello stabilimento Fiat-SPA, la Città di Torino ha oggi ricordato con una corona di alloro il contributo di lotta e sangue offerto dai lavoratori di Torino alla Resistenza, fino alla Liberazione. In decine di migliaia gli operai delle fabbriche torinesi scioperarono contro la guerra nel marzo 1943 (prima ancora della caduta di Mussolini), poi nel 1944 e 1945 sotto l’occupazione nazista e i suoi collaboratori “repubblichini” fascisti, subendo la deportazione nei lager, nei quali non pochi persero la vita. Molti insorsero in armi, soprattutto tra i più giovani, unendosi alle formazioni partigiane nelle vallate piemontesi o difendendo le fabbriche che i nazifascisti in fuga avrebbero voluto distruggere. Presso l’edificio che oggi ospita l’Assessorato, una lapide e delle fotografie ricordano i tanti caduti tra i dipendenti dello stabilimento SPA. Il più giovane, Francesco Leona, aveva 18 anni, mentre 65 ne aveva il più anziano, Antonio Gillio.
Claudio Raffaelli