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Anche quest’anno, in occasione delle celebrazioni per l’ottantesimo anniversario della #Liberazione, lo spazio antistante l’edificio al numero 122 di corso Ferrucci, si è trasformato in luogo della memoria per ricordare gli operai torinesi che durante la #Resistenza scioperarono più volte, mettendo a rischio la propria vita, per contrastare il regine nazifascista prima, per salvaguardare la produzione industriale nelle fabbriche, dopo l’8 settembre del 1943, anche con le armi, poi. Come ha sottolineato Pierino Crema, intervenuto per portare il saluto ufficiale della Città: “Gli operai di #Torino, da questa fabbrica e da altre in questa città, furono tra i primi a scioperare contro la #guerra, per la pace e per la #libertà”. Il presidente della commissione Lavoro di Palazzo Civico ha poi ricordato che: “Scioperarono nel marzo del ’43, con Mussolini ancora al potere, quindi nel 1944 e fino alla Liberazione difesero con le armi il loro posto di lavoro, nella convinzione che impedire la distruzione e lo smantellamento delle fabbriche avrebbe permesso di ricostruire più in fretta il Paese, una volta terminata la guerra”. “La Resistenza è stato tutto questo – ha concluso Crema – ricordarla in questo luogo, sede di uno degli stabilimenti più importanti della Fiat dell’epoca, è un modo per trasferire alle giovani generazioni un ricordo che non può essere fatto solo di poche righe in un libro di storia”. D
urante la cerimonia, cui hanno partecipato anche Susanna Maruffi per ANED – Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti e Valentina Cera in rappresentanza del Consiglio regionale del Piemonte, è stata anche deposta una corona alla lapide che ricorda il sacrificio degli #operai torinesi, all’interno dell’edifico che ospita oggi alcuni uffici della città di Torino.

Marcello Longhin