Continua la discussione sul Piano di resilienza climatica della Città di Torino.
Nella seduta del 27 ottobre 2020 delle Commissioni Sesta, Seconda e Prima, presieduta da Federico Mensio, sono state analizzate le osservazioni al Piano sinora pervenute.
L’Ordine dei Dottori agronomi e dei dottori forestali della provincia di Torino, inviando una nota scritta, ha dato parere positivo al Piano, in particolare per quanto riguarda conservazione e tutela del suolo, azioni green, infrastrutture verdi, incremento della qualità del verde e confronto con altre città.
Anche Francesco Forleo dell’associazione Legambiente metropolitano di Torino ha elogiato il lavoro sinora svolto per il Piano, ma ha chiesto di porre maggiore attenzione all’inquinamento causato dal traffico veicolare, proponendo di fermare progressivamente gli autoveicoli con i motori più potenti in caso di sforamento dei limiti delle polveri.
Occorre un vero e proprio piano di azioni, secondo Piero Cavallari della Consulta per l’Ambiente e per il Verde della Città di Torino, che ha chiesto un maggior coinvolgimento della Consulta e delle associazioni ambientaliste. Riconoscendo il valore del Piano elaborato, ha però evidenziato la mancanza di un’analisi dei maggiori produttori di CO2: inceneritore, centrali termiche, grandi allevamenti di bestiame, ecc. Servirebbero inoltre piantare un maggior numero di alberi, anche per mitigare le ondate di calore, e arrivare davvero al consumo zero di suolo.
Il presidente Mensio ha ringraziato gli enti per il prezioso contributo e ha auspicato il loro coinvolgimento per lo sviluppo di ulteriori documenti.
L’assessore all’Ambiente Alberto Unia e gli Uffici comunali hanno spiegato che il Piano non affronta il tema della qualità dell’aria, ma i cambiamenti climatici e il peggioramento della qualità dell’aria causata dai cambiamenti stessi. Qualità dell’aria e inquinamento industriale – hanno precisato – rientrano nel Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile della Città di Torino – TAPE (Turin Action Plan for Energy).
Tra le azioni che il Piano considera strategiche – hanno aggiunto – c’è anche l’aumento del numero degli alberi e dei viali alberati.
È opportuno cominciare a ripiantare alberate in città, secondo la consigliera Viviana Ferrero (M5S), ad esempio nel secondo ingresso della Falchera.
Ulteriori approfondimenti sul Piano di resilienza climatica sono previsti in altre sedute di Commissione.
Massimiliano Quirico