Nel corso della seduta del Consiglio comunale di lunedì 20 aprile, svoltasi in videoconferenza, la sindaca Chiara Appendino ha riferito al Consiglio comunale, su richiesta di vari consiglieri, sulla situazione nelle RSA torinesi a fronte dell’emergenza sanitaria in corso. Ecco in sintesi quanto riferito dalla sindaca:
Sindaca Chiara Appendino:
Una R.S.A. – Residenza Sanitaria Assistenziale – è una struttura a prevalente valenza sanitaria per persone non assistibili a domicilio e che richiedono un livello medio di assistenza sanitaria (medica, infermieristica e riabilitativa), integrato da un livello alto di assistenza tutelare e alberghiera. Le regole di autorizzazione e funzionamento delle RSA sono contenute nella D.G.R. 30 luglio 2012 n. 45-12129. E’ importante ricordare che la Città di Torino non ha RSA a gestione diretta, tutte quelle presenti sul territorio sono gestite da imprese private che hanno ottenuto apposita autorizzazione dall’Asl.
Fin dall’inizio dell’emergenza COVID la Città di Torino, durante le riunioni in unità di crisi, ha evidenziato le potenziali criticità di tutte le strutture residenziali in termini di possibile “assembramento” e conseguente contagio (RSA, dormitori, comunità alloggio, housing sociali…
In un primo momento le indicazioni dell’unità di crisi prospettavano, in caso di contagio, un isolamento delle persone positive al di fuori del proprio domicilio e, per chi fosse inserito in un contesto comunitario, il possibile spostamento in luoghi ad hoc (caserme o simili) per il periodo della quarantena.
Nella seconda metà di marzo le Direzioni sanitarie di alcune RSA presenti in città hanno iniziato a segnalare alcune criticità sia all’unità di crisi sia all’Asl e all’Assessorato alla sanità della Regione. La Città ha ricevuto copia delle segnalazioni di alcune RSA e ha avuto notizia dello stato di salute di alcuni ospiti anche in quanto Tutore di anziani inseriti in struttura.
Da sindaca sia della Città metropolitana che della Città di Torino, così come hanno fatto peraltro molti altri miei colleghi sindaci, abbiamo sottolineato le preoccupazioni e le criticità delle RSA, che riguardavano principalmente cinque fattori: la richiesta di tamponi, la difficoltà a reperire materiale dpi, la necessità di spazi per gestire sintomatici non tamponati, la gestione di ospiti al rientro all’interno delle strutture in seguito a ricovero per avere garanzie sull’assenza di contagio e, infine, la necessità di personale. Personale che, tramite sindacato, ha sollecitato più volte anche il tema della sicurezza dei lavoratori e lavoratrici.
A fine marzo l’unità di crisi ha iniziato un monitoraggio di tutte le RSA del Piemonte di concerto con Regione, ASL, Prefettura, Città Metropolitana e i Comuni presenti in base alla sede delle RSA audite. Sono state così mappate le criticità presenti in ogni struttura. Ai primi di aprile è stato infatti siglato un protocollo di intesa fra unità di crisi, regione, le prefetture piemontesi, le province del Piemonte e la Città metropolitana di Torino. Dal 3 aprile è stata inoltre istituita presso l’Unità di Crisi regionale una casella e-mail dedicata alle segnalazioni di criticità presenti nelle strutture per anziani, disabili e minori.
Il protocollo contiene linee guida per il contrasto e il contenimento del Covid negli ambienti delle residenze sanitarie assistenziali. Il protocollo che ho firmato come sindaca metropolitana insieme ai colleghi presidenti di Provincia si concentra su quattro piani di intervento:
1. monitoraggio/mappatura della situazione delle RSA: La Regione Piemonte predispone un sistema di mappatura messo in atto dall’Unità di Crisi regionale relativo al monitoraggio continuo delle singole RSA operanti sul territorio regionale.
2. Esigenze di personale: tamponi/spazi per personale e ospiti. La Regione Piemonte in applicazione delle disposizioni contenute nella D.G.R. 20 marzo 2020, n. 4-1141 “Indicazioni inerenti la sostituzione del personale nelle strutture residenziali e semiresidenziali socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani, disabili e minori in contesto emergenziale da diffusione covid-19” favorisce il reperimento e la temporanea sostituzione del personale sociosanitario necessario da parte delle RSA.
Sempre per il personale insieme alle prefetture del Piemonte, laddove le strutture residenziali e/o alberghiere già individuate per l’accoglienza di personale sanitario o assistenziale fossero insufficienti, concorrono, anche ricorrendo ai vigenti strumenti normativi, alla verifica di disponibilità di strutture ricettive situate in prossimità delle Residenze Sanitarie Assistenziali che possano accogliere il personale sanitario e assistenziale impiegato nelle medesime, al fine di agevolare la sistemazione dei medesimi e ridurne gli spostamenti motivati dalle esigenze lavorative, riducendo al contempo il rischio di diffusione del contagio. E’ inoltre previsto che il personale socio sanitario in quarantena potrà essere ricollocato all’interno di strutture di ricovero alternative (es. alberghi) situate nelle vicinanze.
3. Raccordo: La Prefettura di Torino assicura il raccordo con le competenti Autorità regionali in materia sanitaria e di protezione civile ed effettua il coordinamento con le altre Prefetture della regione anche al fine di monitorare le situazioni delle Residenze Sanitarie Assistenziali in ordine all’emergenza epidemiologica in atto.
4. Istituzione della cabina di regia: Le Province piemontesi, al fine di coordinare e monitorare l’attuazione del presente Protocollo, istituiscono, d’intesa con la Prefettura territorialmente competente, Cabine di regia in cui siano rappresentati tutti gli attori delle RSA piemontesi: associazioni datoriali, Ordini professionali e Organizzazioni sindacali rappresentanti gli operatori, associazioni di pazienti e familiari maggiormente rappresentative, associazioni di rappresentanza degli Enti locali, nonché un rappresentante degli Enti gestori e dell’ASL di competenza.
Abbiamo ricevuto come Città metropolitana in data 6 aprile il monitoraggio su ogni singola rsa del territorio di competenza. Tale documento, suddiviso per asl, è stato inviato ai sindaci. La scorsa settimana abbiamo quindi provveduto a convocare la cabina – per questo voglio ringraziare il Prefetto e il vicesindaco Marocco – e tra mercoledì e venerdì hanno partecipato in cabina di regia, oltre ai soggetti coinvolti, tra cui sindacati, direttori rsa, sindaci, anche l’assessora caucino e l’unità di crisi.
Nel corso della cabina di regia che ha riguardato Torino (ASL1) avvenuta nella giornata di mercoledì scorso, le criticità emerse sono state sostanzialmente due:
1. seppure sia stato riconosciuto l’aumento dell’attività dei tamponi, persistono ancora criticità;
2. grandissima difficoltà nella gestione e garanzia del personale necessario anche a causa dell’effetto dei tamponi che hanno rilevato presenza di contagiati tra il personale che è stato quindi messo necessariamente in quarantena.
Per la giornata di oggi è previsto un incontro ristretto tra Prefettura e Città Metropolitana per programmare strategie e prosecuzione dei lavori. Per la prossima settimana sono previsti nuovi incontri con le cabine di regia. La Città Metropolitana ha chiesto all’unità di crisi un aggiornamento dei prospetti sulla situazione delle RSA per poter procedere con la programmazione dei prossimi incontri ove non sia già stato fatto.
Per trasparenza e correttezza proseguo indicando la mortalità nelle RSA di Torino: negli ultimi tre mesi è stata pari a 102 decessi a febbraio, 199 a marzo e 197 nei primi 18 giorni di aprile. Paragonando i dati a quelli disponibili per l’anno passato, registriamo per i mesi di marzo e aprile una differenza di oltre 217 decessi avvenuti presso le RSA, con soli 58 segnalati come positivi al COVID. Stiamo cercando dei dati comparativi sulla mortalità a casa per persone con la stessa fascia di età degli ospiti delle RSA ma è evidente che l’incremento non può che essere preoccupante. Ci tengo, in conclusione, a sottolineare quanto questo tema sia urgente e delicato per l’intera comunità. Per questo motivo noi continueremo a non risparmiarci un minuto per affrontare e superare questa emergenza. E per dare ai cittadini tutte le informazioni rispetto alla gestione di questa vicenda.
La relazione della sindaca è stata seguita da un dibattito che ha visto gli interventi di vari consiglieri e consigliere, in sintesi di seguito riportati.
Federica Scanderebech (Rinascita Torino): Vorrei capire il ruolo della sindaca e dell’Amministrazione: la sindaca ha vigilato nei presidi di sua competenza? Il sindaco è responsabile della tutela socio-sanitaria e del diritto alla salute dei cittadini. Quante verifiche sono state fatte dalla Città? Propongo una Commissione d’indagine consiliare per accertare fatti e comportamenti.
Aldo Curatella (Misto di Minoranza):
Da chi è stato chiesto lo spostamento dei pazienti dalla Rsa Bricca a quella Carlo Alberto? Sono stati fatti i tamponi agli ospiti prima di spostarli? Risulta un incremento dei contagiati al Carlo Alberto dopo il trasferimento.
Valentina Sganga(M5S):
La sanità della Regione Piemonte non è stata ancora in grado di fornire il numero esatti di morti e contagiati in Rsa e strutture per anziani. Servono informazioni certe e sicurezza per chi ci vive e per chi ci lavora. Abbiamo chiesto queste comunicazioni in aula per mettere un punto fermo su cosa accade a Torino, ma serve farlo a livello regionale. La politica deve farsi carico delle responsabilità e non scaricarle sui tecnici, come ha fatto il governatore Cirio.
Elide Tisi (PD):
Mi aspettavo ulteriori elementi dalla Sindaca, oltre a quelli allarmanti sulla mortalità nelle Rsa negli ultimi tre mesi. Ricordo che a Torino, oltre alle Rsa, ci sono anche altre residenze assistenziali e strutture di accoglienza a forte rischio Covid, come quelle che ospitano persone con disabilità. Mi auguro che la Città monitori tutte le strutture. Sono stati fatti ancora troppi pochi tamponi, sia per gli ospiti che per il personale. Serve anche intervenire sulle carenze di personale.
Raffaele Petrarulo ( Lista civica Sicurezza e Legalità):
Sulla sicurezza la sindaca ha un ruolo di responsabilità in prima persona. Ma alla fine tra le varie leggi, chi detiene il potere decisionale effettivo? Perché finora ci hanno rimesso i poveri anziani, ospiti delle Rsa. Molte cose non sono chiare. La sindaca è a conoscenza delle richieste dei tamponi inevase e delle mail scomparse, inviate nelle scorse settimane dei medici di base alle ASL? Una nuova Commissione comunale è una proposta corretta. La sindaca non è la sola responsabile, ma occorre comprendere cosa è accaduto. Qualcuno ha sbagliato, è evidente, e occorre dare risposte.
Silvio Magliano (Moderati):
La vicenda è una ferita aperta per i parenti e una falla evidente del sistema. Esiste un cronoprogramma che è il documento di riferimento ed è bene che sia consegnato ai cittadini: oggi vorrei sapere quando e come saranno fatti i tamponi e le analisi sierologiche nelle RSA. Vorrei sapere anche quali controlli (tamponi e sieri) saranno eseguiti nelle strutture che accolgono persone con disabilità, perché lì le cure sono difficili. Infine la Commissione comunale: oggi non serve, oggi abbiamo bisogno di concentrarci per debellare il virus.
Eleonora Artesio (Torino in Comune – La sinistra):
Non serve la retorica, il rimpallo delle responsabilità. Mi concentro sul caso del Carlo Alberto, nel quale la Città di Torino ha responsabilità dirette. Se ne è parlato molte volte in Commissione, per chiedere garanzie di continuità assistenziale in quel presidio. Dal 25 marzo il Carlo Alberto gestisce anche il Maria Bricca. Ma quale personale è stato utilizzato? Il Comune dice: insussistenza del rischio, il personale è stato individuato in modo efficace. Ma in realtà sono state indebolite le unità lavorative del Carlo Alberto. E mancano organismi di vigilanza del Comune, come da mozione del 2018 approvata dal Consiglio comunale. Sono scandalizzata, per una situazione gestita male. Ben venga la Commissione consiliare, ma specifica sul Carlo Alberto; va fatta chiarezza sulle responsabilità del Comune sulla gestione della struttura.
Francesco Tresso (Lista civica per Torino):
Va posta attenzione sulle RSA, ma la situazione è grave lì come nelle tante altre realtà alle quali la Città deve provvedere. Sono responsabilità enormi, ma la città deve esprimere all’unità di crisi regionale la necessità di protocolli adeguati, con regole e responsabilità chiare e la partecipazione di tutti gli attori. Studiando caso per caso, anche con strutture alternative alle attuali. Una sollecitazione già posta, ma per ora non c’è alcun riscontro in merito.
Osvaldo Napoli (Forza Italia):
Ho apprezzato l’intervento equilibrato della sindaca, ma ho trovato fuori luogo l’attacco della capogruppo M5S Sganga alla Regione Piemonte. È compito della Magistratura indagare sulle Rsa e sul dramma vissuto dalle famiglie degli ospiti. Trovo poi assurda e impraticabile l’idea di aprire le Regioni in momenti differenziati: chiedo alla Sindaca di evidenziarlo al Governo, anche per dare prospettive certe a cittadini e imprese.
Vicesindaco Sonia Schellino:
Consiglio alla consigliera Scanderebech di informarsi meglio. Per quanto riguarda l’Istituto Bricca, non si tratta di una RSA, ospita persone autosufficienti. Quando vi si sono manifestati i primi casi di Covid, si è ritenuto che il personale comunale presente non fosse idoneo a gestire la situazione, per via dell’età elevata. abbiamo quindi chiesto alla cooperativa che gestisce l’attigua struttura Carlo Alberto di utilizzare proprio personale per il Bricca, senza spostamenti di operatori e commistioni tra le due .Solo il direttore sanitario è in comune tra i due istituti. Gli operatori assunti sono in giovane età anche per via del decreto regionale che consente alle RSA in difficoltà di organici di assumere personale che non abbia ancora completato il proprio percorso formativo, pur garantendo una formazione di base. All’unità di crisi abbiamo segnalato come le RSA non rappresentino le uniche criticità, queste sono rappresentate anche da dormitori, comunità per persone disabili, co-housing con cucina in comune ecc. Per aumentare i tamponi abbiamo messo in pista anche il camper attrezzato, concordato in Cabina di regia. Tutte le RSA hanno segnalato all’unità di crisi le proprie criticità. Le questioni dei tamponi e del personale restano centrali per il superamento delle criticità.