Dopo aver visitato il Centro Produzione Rai di via Verdi 16 lo scorso 7 novembre, nella mattinata del 25 novembre 2019, le Commissioni III e V, guidate da Andrea Russi, hanno effettuato un sopralluogo al palazzo Rai di via Cavalli 6 a Torino, che ospita la Direzione ICT e il Centro Ricerche dell’azienda.
Come ha spiegato il direttore ICT Massimo Rosso, lì vengono sviluppati i sistemi informatici Rai, si progettano le applicazioni e si garantisce la sicurezza informatica di tutta l’azienda (cyber security). Una realtà storica, presente già negli anni 60 a Torino, in via Luisa del Carretto, con il Centro Elettronico Rai, poi spostato nel grattacielo di via Cernaia (di proprietà Rai) e, dal 2013, nell’immobile di via Cavalli (in affitto da Telecom).
In particolare, nella Control Room, vengono gestiti i flussi internet, i servizi informatici e i servizi tecnici (tra cui il wifi).
Nei piani inferiori del palazzo c’è il Data Center: 800mq in cui si trova il “cervello” dell’azienda, sempre attivo, 24 ore su 24, che monitora tutti i servizi offerti dalla Rai e le funzionalità di tutti gli apparati delle varie sedi Rai in Italia e nel mondo e segnala eventuali anomalie.
Sono circa 150 le persone che lavorano nel settore ICT della Rai (oltre 100 sono a Torino), a cui si aggiunge il personale esterno di aziende di servizi, scelte tramite gare pubbliche.
Negli uffici del Centro Ricerche, invece, si testano le più recenti tecnologie: sul satellite la Rai effettua trasmissioni con tecnologia 4k hdr con 50 frame al secondo, ma qui si stanno sperimentando anche i 100 frame.
Nei loro laboratori si studiano inoltre l’evoluzione del segnale (fino al 5G) e il passaggio dal digitale terrestre di prima generazione al dvb-t2.
Il Centro Ricerche lavora anche sull’accessibilità per persone con disabilità. Ad esempio, per facilitare la comprensione a persone sorde, con impianto cocleare o con disturbi cognitivi, ci sono trasmissioni con audio rallentato, disponibili sulla piattaforma Rai Play. E per l’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino è stato sviluppato un servizio di trasmissione del segnale audio dei concerti tramite un impianto a induzione magnetica fisso (Hearing Loop) per permetterne la fruizione anche a chi utilizza protesi acustiche o impianti cocleari.
Il Centro Ricerche ha anche creato avatar che si esprimono nella lingua dei segni, presenti ad esempio nel Museo della Radio e della Televisione di via Verdi 16 a Torino.
Almeno due volte al mese le scuole possono visitare e conoscere meglio il Centro di via Cavalli, grazie all’iniziativa Rai Porte Aperte.
Massimiliano Quirico