Nell’ambito del Piano straordinario di alienazione 2018-2021 (approvato dal Consiglio Comunale il 30 ottobre 2017) e del Piano dismissioni 2017-2019 (approvato dal Consiglio Comunale il 18 dicembre 2017), la Sala Rossa ha approvato oggi (23 voti favorevoli, 3 contrari, 1 astenuto) una deliberazione presentata dall’assessore al Patrimonio Sergio Rolando – che prevede la vendita all’asta di quindici beni, tra cui alcuni proveniente dal patrimonio ex Ipab. Si tratta di alloggi, negozi, locali commerciali e terreni, per un valore stimato di circa 1,8 milioni di euro.
Tra gli immobili in vendita di maggior valore, ci sono due locali commerciali e 5 box in corso Francia 303B/C/D (646mila euro), un immobile in via Pessinetto 36/A angolo via Pianezza (610mila euro), un locale commerciale in piazza della Gran Madre 4/A angolo via Bonsignore 1 (372mila euro) e un compendio in via Pinelli 9 (223mila euro).
Nel dibattito in aula, il consigliere Stefano Lo Russo (PD) ha chiesto di inserire nell’elenco degli immobili da vendere anche lo stabile di via Alessandria 12 (un ex asilo, ora occupato abusivamente) e di destinare i ricavi della dismissioni di immobili ex Ipab al welfare cittadino.
Damiano Carretto (M5S) ha denunciato la strumentalità dell’opposizione nel chiedere la dismissione dell’immobile di via Alessandria 12, occupato dal 1995 e mai messo in vendita dalle precedenti Amministrazioni.
La consigliera Maria Grazia Grippo (PD) ha ribadito che le risorse da patrimonio ex Ipab dovrebbe essere aggiuntive rispetto a quanto stanziato dalla Città per il welfare. Concetto rimarcato anche da Elide Tisi (PD), che ha ricordato come la questione sia già stata affrontata riguardo all’Istituto Buon Pastore, e da Monica Canalis (PD), che ha chiesto di mantenere invariata la spesa sociale e di non sperperare il patrimonio ex Ipab, storica eredità della nostra città.
Giovanna Buccolo (M5S) ha specificato che la delibera regionale sul riordino del patrimonio ex Ipab prevede un vincolo di destinazione dei fondi al welfare, ma non vieta la vendita di tali immobili.
Anche Eleonora Artesio (Torino in Comune), relativamente al patrimonio ex Ipab, ha chiesto che la dotazione economica per le politiche sociali cittadine sia adeguata e che vengano stanziate risorse aggiuntive.
Antonio Fornari (M5S) ha affermato che la Città – ora, come in passato – continuerà a destinare le risorse aggiuntive derivanti dal patrimonio ex Ipab al welfare comunale e che gli emendamenti proposti sono meramente strumentali.
Per Francesco Tresso (Lista civica per Torino) il provvedimento è lecito e il vincolo ex Ipab viene rispettato, ma le risorse e le politiche per il sociale vanno incrementate.
Viviana Ferrero (M5S) ha dichiarato che non si può cercare lo scontro sociale sull’asilo occupato e sul welfare, ma che vanno colte le varie sfaccettature della povertà.
Antonino Iaria (M5S) ha spiegato che l’Amministrazione sta mantenendo alto il livello del welfare, nonostante i vincoli imposti dal piano di rientro del debito cittadino.
Massimiliano Quirico