“Sono molte le persone migranti che, pur in possesso di un lavoro, non riescono a trovare un alloggio a Torino. È una situazione preoccupante, che talvolta sfocia nel razzismo”.
Lo ha affermato il presidente Abdullahi Ahmed (PD) in apertura della seduta del 2 aprile 2024 della Commissione speciale Contrasto fenomeni di intolleranza e razzismo, convocata per audire la “Rete militante e antirazzista per l’abitare”.
Sono tantissimi i casi in cui le agenzie immobiliari non affittano a stranieri, soprattutto se “neri” e se si tratta di famiglie – ha spiegato Jean Louis Aillon dell’associazione Frantz Fanon – e per questo la Rete militante e antirazzista lancia una serie di proposte.
Si tratta di pregiudizi e discriminazioni – ha spiegato – ma anche di razzismo: il problema di accesso alla casa riguarda però anche la classe, lo status, il lavoro e diventa una forma di violenza.
Il fenomeno è difficile da monitorare – ha detto – ma si potrebbero mettere in campo azioni, ad esempio per denunciare situazioni di razzismo abitativo, monitorare la situazione degli alloggi sfitti, incentivare i proprietari delle case e contrastare il vuoto abitativo, anche pensando a una “requisizione” dell’alloggio in cambio di una rendita.
Sarebbe anche opportuno – ha aggiunto – limitare le piattaforme di housing, diminuendo le licenze di Airbnb, e potenziare le attività di Locare.
E, ancora, la Rete propone di favorire l’auto-recupero e l’auto-costruzione di alloggi, di revocare le alienazioni di immobili pubblici, e di costruire un serio confronto sulle occupazioni abusive di spazi abbandonati per motivi di necessità.
La vicesindaca di Torino, Michela Favaro, ha spiegato che ci sono alcuni punti sui quali si può lavorare, mentre altri – come la dismissione degli immobili comunali – sono più difficili da attuare, anche a causa delle difficoltà di bilancio.
È importante – ha aggiunto – coinvolgere le agenzie immobiliari e si potrebbe valutare la creazione di una società che si occupi di locare alloggi a studenti e studentesse.
Nel dibattito in Commissione, Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) ha ringraziato le associazioni per il lavoro svolto e ha ribadito la propria disponibilità a dare forza al percorso intrapreso, senza avere paura di parlare di razzismo.
Servono risposte differenziate nella carenza di politiche abitative regionali – ha affermato Nadia Conticelli (PD) – così come occorre incrementare il patrimonio immobiliare di edilizia residenziale pubblica di Atc.
Da decenni mancano serie politiche dell’abitare, a livello nazionale e regionale, e occorre affrontare il tema a 360 gradi, anche sviluppando il lavoro e offrendo incentivi ai proprietari – ha sostenuto Claudio Cerrato (PD).
La discriminazione è anche sociale e culturale – ha rimarcato Pietro Abbruzzese (Torino Bellissima) – e occorre l’intermediazione delle associazioni per contrastarla.
C’è razzismo, ma anche molta diffidenza – ha dichiarato Silvio Viale (+Europa & Radicali Italiani), chiedendo di monitorare la situazione di Locare, anche dal punto di vista del Bilancio comunale.
Caterina Greco (PD) ha chiesto di approfondire le segnalazioni di razzismo e ha proposto un maggior impegno attivo dell’Amministrazione nel contrastare le discriminazioni abitative e ridurre la diffidenza.
Continueremo il percorso in Commissione, anche coinvolgendo le associazioni di proprietari e degli agenti immobiliari e Locare – ha concluso Abdullahi Ahmed (PD).
La piaga del razzismo è presente nella nostra città e servono campagne di sensibilizzazione per abbattere stereotipi culturali e pregiudizi – ha affermato l’assessore ai Diritti Jacopo Rosatelli, ringraziando le associazioni e promettendo ulteriori occasioni di confronto.
Paola Fiero, avvocata di Asgi, ringraziando per l’audizione, ha spiegato che la Rete offre servizi per tutelare le vittime di razzismo e che occorre intervenire sugli intermediari, che devono rispettare le normative antidiscriminatorie vigenti.
Massimiliano Quirico