Un ordine preciso: storia dell’arte, storia del museo, contesto sociale ed economico di Torino nella cornice degli avvenimenti nazionali ed internazionali. E’ questo il criterio cui si sono ispirati il direttore Carolyn Chrstov-Bakargiev e i curatori Riccardo Passoni, Giorgina Bertolino, Virginia Bertone, Fabio Carfagna e Filippo Bosco per il nuovo allestimento permanente delle opere esposte alla GAM, la Galleria civica d’arte moderna e contemporanea di Torino. Al secondo piano dipinti e sculture dal 1863 (nascita del museo) ai primi anni del Novecento, al primo piano le opere che vanno dagli anni Venti del Novecento fino agli anni della Pop Art, 1965 circa. Documenti d’archivio e letture ipertestuali accompagneranno il visitatore nel percorso museale per offrire ulteriore chiave di lettura e approfondimenti sulle oepre e sul periodo storico che rappresentano. Una modalità che, dopo la stagione delle mostre ad ordinamento tematico, riprende il sistema dell’ordinamento cronologico, anche per andare incontro alle rinnovate esigenze del pubblico. Una scelta comunque parziale, come ha ricordato Carolyn Christov-Bakargiev durante la conferenza stampa di presentazione di questa mattina: “con un patrimonio di oltre 40mila opere, non potevamo fare scelta diversa. Ci riproponiamo comunque di mostrare a rotazione le opere di artisti che oggi non sono rappresentati”.
Marcello Longhin