Prototipazione rapida, internet delle cose e innovazione dal basso sono stati gli argomenti affrontati il 9 febbraio dalle Commissioni consiliari Smart City e Lavoro, in occasione dell’audizione di Davide Gomba, ceo di Officine Innesto srl, società che ospita in via Agostino da Montefeltro 2 a Torino diverse realtà che coniugano creatività e tecnologia, come il FabLab Torino e Casa Jasmina, e che organizza dal 2013 – insieme a Toolbox Coworking – la Torino Mini Maker Faire, per esporre creazioni, esperimenti e progetti della comunità dei “maker”, i moderni artigiani (la prossima edizione dovrebbe svolgersi dal 1° al 3 giugno 2018).
Durante l’incontro sono state illustrate le potenzialità della stampa 3d e della prototipazione rapida, con software open source e macchine sempre più accessibili (grazie anche alla scadenza dei relativi brevetti) e in parte utilizzabili anche da bambine e bambini, sotto la guida degli adulti. Torino è da sempre all’avanguardia in questo campo – ha spiegato Gomba – In città è infatti nato il primo FabLab (Fabrication Laboratory) italiano, nel 2011 (il FabLab Italia, alle Ogr, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia), a cui sono seguiti il FabLab Torino (2012) e il FabLab Pavone (2014). Oltre ai due torinesi, ci sono altri 132 FabLab in Italia, 1.226 in tutto il mondo, iscritti al network internazionale FabLabs.io.
L’avveniristica Casa Jasmina – una smart home promossa da Arduino e curata dallo scrittore di fantascienza Bruce Sterling e dalla moglie Jasmina Tešanović, che da tempo abitano a Torino – sarà oggetto di un sopralluogo delle Commissioni consiliari nelle prossime settimane.
Massimiliano Quirico