Il tema del co-housing, delle abitazioni solidali e della domiciliarità è stato al centro dei lavori della seduta del 20 dicembre 2024 delle Commissioni Quarta e Seconda, presieduta da Vincenzo Camarda (PD), in occasione della presentazione di una mozione al riguardo (prima firmataria: Elena Apollonio – Alleanza dei Democratici – Demos).
Il documento – spiega la proponente – cerca di farsi carico di una questione molto importante per Torino, ma non solo: l’invecchiamento della popolazione e le politiche che le Amministrazioni comunali possono mettere in campo in favore delle persone anziane e fragili.
L’Italia – ha precisato – è prima in Europa e seconda nel mondo dopo il Giappone per il numero di anziani, con oltre 14 milioni di persone ultrasessantacinquenni (il 24,1% della popolazione) e con il 7,7% della popolazione che ha più di ottant’anni.
Un anziano su quattro risiede in una città metropolitana, che offre molti servizi. La città più anziana è Genova, ma subito dopo c’è Torino – ha spiegato la consigliera.
Insieme ai co-firmatari Vincenzo Camarda (PD), Claudio Cerrato (PD) e Tiziana Ciampolini (Torino Domani) – afferma la prima firmataria – è stato predisposto un atto per realizzare politiche socio-sanitarie efficaci, basate sulla centralità della persona: un’emergenza non più rinviabile.
In particolare, la mozione vuole favorire le cure a casa e una vita dignitosa delle persone anziane e fragili, impegnando sindaco e Giunta del Comune di Torino a valutare la realizzazione di nuove forme di abitazione solidale, di domiciliarità e coabitazione solidale domiciliare per facilitare la creazione di comunità intergenerazionali, anche intervenendo sul Piano Regolatore Generale (Prg) e sul Regolamento edilizio e prevedendo norme ad hoc. Si chiede altresì al Governo di dare piena attuazione alla Legge 33/2023 che reca disposizioni di delega al Governo per la tutela della dignità e la promozione delle condizioni di vita, di cura e di assistenza delle persone anziane.
Amalia Santiangeli (PD) ha ribadito la necessità di offrire una vita soddisfacente, completa e ricca di stimoli alle persone ultrasessantacinquenni con nuove politiche che prevedano anche abitazioni in condivisione e co-abitazione intergenerazionale.
Pierino Crema (PD) ha proposto di fare il punto in una prossime sedute di Commissione sulla situazione complessiva dei servizi domiciliari attivi a Torino, sia tradizionali che innovativi.
Alberto Saluzzo (PD) ha chiesto di approfondire i dati statistici sulla popolazione da coinvolgere e sulle reti attive a Torino. Ha quindi evidenziato la necessità di investire più risorse nei Centri di incontro per le persone anziane.
Vincenzo Camarda (PD) ha ricordato che da tempo si sta facendo un ragionamento più ampio in favore delle politiche per le persone anziane e sui nuovi aspetti della domiciliarità e che comunque il tema verrà ripreso in ulteriori sedute di Commissione.
Si tratta di un atto interessante – ha sostenuto Pietro Abbruzzese (Torino Bellissima) – ma bisogna valutare con attenzione chi dovrà poi occuparsi di ‘gestire’ in un co-housing le persone anziane, magari non auto-sufficienti.
L’atto, se approvato, sarà un ulteriore stimolo per proseguire le politiche sociali cittadine – ha dichiarato l’assessore al Welfare Jacopo Rosatelli.
L’istituzionalizzazione degli anziani – ha detto – deve essere l’extrema ratio: bisogna favorire le cure a casa e in luoghi condivisi, per promuovere una migliore qualità della vita.
L’assessore ha quindi ricordato le progettualità attivate in vari luoghi della città: piazza Massaua 18, via Ghedini 2, via Ravenna 8, via Roccavione 11, via Vagnone 15.
La mozione è stata liberata per l’aula e sarà affrontata dal Consiglio Comunale in una delle prossime sedute.
Massimiliano Quirico