Se qualcuno volesse rivolgere una domanda al sindaco o alla Giunta sull’operato della città, ora potrà farlo.
E’ nata l’interpellanza del cittadino, un nuovo strumento a disposizione dei torinesi titolari dei diritti di partecipazione. Durante la seduta del 26 febbraio il Consiglio comunale ha approvato la delibera che introduce l’articolo 11 bis al regolamento 297, il testo unico sulla partecipazione, il referendum, l’accesso, il procedimento, la documentazione amministrativa e il Difensore civico.
Come funziona l’interpellanza del cittadino? I cittadini (e residenti) che abbiano compiuto 16 anni, hanno la facoltà di rivolgere al sindaco e alla Giunta interpellanze per conoscere le motivazioni delle azioni della Città o i suoi intendimenti su questioni di interesse generale, o le posizioni dell’amministrazione civica su argomenti di rilievo cittadino. Le richieste vanno presentate in forma scritta, con una sola domanda, e inviate via posta certificata alla presidenza del Consiglio comunale. Chi non disponesse del servizio di posta elettronica, potrà consegnarle direttamente all’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune di Torino.
Ogni cittadino potrà presentare al massimo quattro interpellanze all’anno, ciascuna sarà esaminata e approvata o meno dall’ufficio di presidenza del Consiglio comunale. Una volta al mese la risposta è fornita in Sala Rossa, prima dell’inizio dei lavori dell’assemblea, da parte del sindaco o dall’assessore competente. Alla discussione è dedicato un tempo massimo di dieci minuti e le relative risposte saranno pubblicate sul sito istituzionale dell’Ente.
(Roberto Tartara)