Eletto lo scorso 18 luglio, su proposta del Comune di Torino, il nuovo presidente del Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà, Roberto Mastroianni, è stato audito nella riunione del 22 gennaio 2020 della Commissione Cultura e della Conferenza dei Capigruppo, presieduta da Massimo Giovara.
Mastroianni ha illustrato a grandi linee il progetto di rilancio dell’ente, approvato all’inizio di quest’anno dal Consiglio Direttivo all’unanimità, che prevede innanzitutto un’integrazione strutturale con il Polo del ’900, per sanare le criticità strutturali e rilanciare il ruolo di museo della memoria contemporanea.
Dal punto di vista economico generale – ha spiegato Mastroianni – l’unione non provoca risparmi effettivi di cassa, ma permette di sviluppare meglio e integrare le azioni del Museo. È una scelta strategicamente giusta e di alto valore – ha affermato – che porta vantaggi a entrambi gli enti e può rafforzare l’identità nazionale e internazionale di Torino.
Ci sono poi questioni di gestione delle responsabilità da risolvere – ha aggiunto – dato che ora il museo non ha una personalità giuridica, ma è una semplice associazione non riconosciuta e, ad esempio, non possiede la proprietà del proprio allestimento permanente, che appartiene ai soci.
Entro il 2021 verrà sviluppato un nuovo progetto di allestimento permanente, da realizzare negli anni successivi – ha concluso Mastroianni – ma occorre innanzitutto adeguare le norme statutarie per ottenere il riconoscimento giuridico e migliorare la governance dell’ente. Servono poi risorse e personale aggiuntivo (almeno 100mila euro in più all’anno).
Nel dibattito in Commissione, la consigliera Chiara Foglietta (Pd) si è dichiarata scettica sulla fusione tra i due enti, di cui vorrebbe conoscere tempi precisi e risparmi effettivi.
La consigliera Viviana Ferrero (M5S) invece ha chiesto di lavorare maggiormente sui luoghi del territorio piuttosto che sull’allestimento interno, mentre la consigliera Lorenza Patriarca (Pd) ha elogiato il grande valore educativo del Museo, in particolare per quanto riguarda il coinvolgimento delle scuole.
Finalmente si è riportata la discussione sul Museo Diffuso nei luoghi istituzionali – ha affermato il presidente della Commissione Cultura, Massimo Giovara – e si sta lavorando per il rilancio e per riportare d’attualità il tema delle resistenze europee. Tema da proiettare nel presente e nel futuro e che – ha suggerito – potrebbe portare un valore aggiunto per una candidatura innovativa di Torino come Capitale europea della Cultura.
Intanto – ha spiegato Giovara – è in corso la revisione dello statuto dell’ente a cura dell’assessorato alla Cultura del Comune di Torino e della Regione Piemonte, secondo una logica di sinergia tra Museo Diffuso e Polo del ’900: unica strada da perseguire – ha concluso – soprattutto in periodo di ristrettezze di bilancio.
Massimiliano Quirico