Approvata dal Consiglio Comunale di Torino, nella seduta del 10 ottobre 2022, con 26 voti favorevoli e 3 contrari, una mozione sul “Recupero e riutilizzo degli immobili comunali occupati” (prima firmataria: Nadia Conticelli – PD).
Il documento impegna Sindaco e Giunta Comunale ad attivarsi per predisporre un attento monitoraggio degli immobili comunali occupati e del loro stato attuale, ove possibile, anche dal punto di vista strutturale e ambientale e individuare per ciascuno degli immobili quali potrebbero essere i progetti di recupero e di riutilizzo, coinvolgendo le Circoscrizioni e le realtà territoriali, partendo da eventuali azioni o esperienze positive nate negli anni.
La mozione impegna altresì Sindaco e Giunta a concordare con Prefettura e Questura, ove necessario, le modalità per lo sgombero degli edifici in modo tale che possano coincidere con gli interventi di presa in carico e di ri-destinazione.
Respinta invece, con 11 voti favorevoli e 20 contrari, la mozione “Richiesta di sgombero dello stabile occupato abusivamente in corso Regina 47 a seguito degli arresti dei leader del centro sociale occupante” (primo firmatario: Giovanni Crosetto – Fratelli d’Italia).
Nel dibattito in Sala Rossa sui due documenti, avvenuto congiuntamente, il consigliere Giovanni Crosetto (Fratelli d’Italia) ha lamentato la tardiva calendarizzazione della sua mozione, che – ha detto – doveva essere discussa in campagna elettorale e che invece è stata trattata solo ora in aula, insieme a una mozione più generale, appena presentata dal Pd.
È necessario occuparsi dei servizi e delle esigenze di cittadine e cittadini sul territorio – ha affermato Nadia Conticelli – PD – e ri-destinare gli immobili comunali occupati, soprattutto quelli degradati, a un uso pubblico, d’intesa con le Circoscrizioni e le associazioni territoriali.
Enzo Liardo (Fratelli d’Italia) ha criticato l’assenza del sindaco in aula e ha spiegato che il Prefetto non può intervenire se non c’è un indirizzo amministrativo e che in via Alessandria e in via Pianezza gli immobili sono stati sgomberati pur in assenza di una progettualità per il loro riutilizzo.
Valentina Sganga (M5S) ha motivato il voto contrario a entrambi gli atti, affermando che la mozione del Pd non è chiaro a cosa punti ed è poco coraggiosa, mentre l’atto di Crosetto non considera il ruolo dei centri sociali, rappresentativi degli spazi lasciati vuoti dalla politica e dalle Istituzioni.
Ha dichiarato il voto contrario a entrambe le mozioni anche Alice Ravinale (Sinistra Ecologista), richiamando la necessità di evitare vuoti sociali e ricordando i compiti dell’Amministrazione comunale nel fornire risposte senza escludere nessuno.
Silvio Viale (Lista Civica per Torino) ha invece espresso il voto favorevole a entrambe le proposte per un fatto di coerenza politica e di rispetto della legalità, considerato che da quasi trent’anni lo stabile di corso Regina è occupato illegalmente.
Fabrizio Ricca (Lega) ha polemizzato con chi chiede di sgomberare tutti gli immobili occupati mentre ha governato per decenni tollerandoli. Per Ricca, la vera priorità sarebbe comunque lo sgombero degli alloggi occupati, ma sui centri sociali occorre tirare dritto. Chi occupa e chi difende le occupazioni – ha concluso – non ha a cuore lo spazio pubblico e difende la prepotenza: sgomberare spetta alle autorità competenti, ma è necessario dare un segnale, affinché gli spazi pubblici tornino ai cittadini, con progetti validi.
Giuseppe Catizone (Lega) ha ricordato come le occupazioni costituiscano un reato ed è preoccupante che amministratori locali le difendano. Le occupazioni penalizzano coloro che rispettano le regole – ha aggiunto – esprimendo l’appoggio a entrambi i documenti e ricordando il problema degli alloggi popolari occupati irregolarmente: 15 solo in via Poma/via Scarsellini. Askatasuna – ha concluso – è occupato impunemente da 26 anni ed è all’origine di attività eversive.
Ivana Garione (Moderati) si è espressa a favore di entrambi i documenti, precisando che comunque i colpevoli sono tali solo dopo condanna definitiva. Ha quindi invitato il sindaco a chiedere al Comitato per l’ordine pubblico di procedere allo sgombero, in sicurezza e nei modi dovuti. L’edificio occupato di corso Regina – ha affermato – deve essere reimpiegato come casa del quartiere: le occupazioni illecite sono inaccettabili.
Caterina Greco (PD) ha visto con piacere che l’opposizione parlasse in termini costruttivi di trovare una soluzione condivisa, ma si è chiesta come mai in Commissione questa sintonia non ci sia mai stata. Per la consigliera, il tema non è semplice: ci sono aspetti di legalità da ripristinare, responsabilità degli enti proprietari, aspetti patrimoniali e aspetti sociali da cui emergono situazioni di degrado e fragilità ed è l’Amministrazione che deve farsi carico delle risposte alle fragilità sociali.
Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) ha ricordato come dal 10 marzo la minoranza stia aspettando di discutere questo documento che oggi viene affrontato in contemporanea con un atto del Pd presentato questa mattina. Per Firrao, Giunta e maggioranza hanno una strana idea di democrazia e il rispetto della legalità non vale per tutti: ci sono locali irregolari che non vengono controllati mai – ha dichiarato – e locali regolari che vengono sommersi dalla burocrazia e dai controlli.
Andrea Russi (M5S) si è detto allibito dal documento del Pd, che vuole togliersi da un imbarazzo politico nei confronti della Città. E si è dichiarato favorevole al ripristino della legalità, perché occupare un locale della comunità vuole dire fare un torto alla collettività. Ha detto però di non sostenere l’atto di Crosetto, perché c’è una criminalizzazione della battaglia no TAV che Russi sostiene da tempo e perché gli sgomberi non sono decisi da atti del Consiglio Comunale, ma da provvedimenti della Questura. Il Consiglio – ha concluso – può solo denunciare l’occupazione.
Per Sara Diena (Sinistra Ecologista) Askatasuna è uno spazio aperto a tutti, slegato da qualsiasi vincolo di consumo, frequentato da centinaia di persone e animato da giovani che si mettono a disposizione dove lo Stato non arriva.
Secondo Alberto Saluzzo (PD), la legalità richiede coerenza in ogni situazione ed è necessario sostenere le associazioni del terzo settore che presidiano davvero il territorio.
Elena Apollonio (Lista Civica per Torino) ha ringraziato la capogruppo Conticelli per la mozione, che a suo parere inquadra esattamente la questione, cercando di arrivare a soluzioni condivise con il territorio, che tengano insieme legalità e giustizia sociale.
Pierino Crema (PD) ha evidenziato la complessità del tema sgomberi: la responsabilità penale è individuale così come le occupazioni sono diverse tra loro. La mozione del Partito Democratico – ha spiegato – traccia una modalità operativa.
Nadia Conticelli (PD), nel ringraziare per la discussione in aula ha quindi ribadito la necessità di costruire un progetto con i soggetti occupanti. Il nostro atto – ha concluso – affronta un tema complesso e si pone nell’ottica del rispetto della legalità.
Giuseppe Iannò (Torino Libero Pensiero) si è dichiarato favorevole alle due mozioni e ha evidenziato la necessità di uno sgombero rapido, visto il degrado dello stabile occupato da Askatasuna.
Giovanni Crosetto (Fratelli d’Italia) ha replicato che le tredici misure cautelari alle quali fa rifermento la sua mozione rappresentano un’aggravante e nulla hanno a che fare con il garantismo, essendo stati arrestati i due leader storici.
In chiusura, la vicesindaca Michela Favaro ha sottolineato come le occupazioni siano fenomeni complessi per i quali non vi sono risposte semplici. Le azioni non sono né facili né brevi – ha dichiarato – e la complessità è legata alla limitatezza dei mezzi e al contesto sociale difficile, che impone cautela.
Ufficio Stampa Consiglio Comunale