Non tutti i minori stranieri hanno la fortuna di essere come quelli ritratti nella foto qui sopra, mano nella mano con la madre o comunque una persona adulta che si prende cura di loro. Uno degli aspetti più problematici dell’afflusso di migranti e profughi, è infatti rappresentato da un gran numero di bambini e adolescenti che arrivano nel nostro Paese senza accompagnatori. I minori soli rappresentano senza dubbio uno strato particolarmente fragile di quella frazione di umanità in fuga da guerre e miseria che viene sbrigativamente definita “migranti”. A Torino e nel resto del Piemonte, ne sono censiti un buon migliaio, 1007 per la precisione. Il 20% circa sono di genere femminile: dei circa 800 maschi, tre quarti rientrano nella fascia d’età tra i sedici e i diciotto anni. Sono dati forniti da Rita Turino, Garante dell’infanzia e adolescenza presso il Consiglio Regionale del Piemonte, nel corso di una riunione congiunta delle commissioni Pari Opportunità e Servizi sociali. Turino ha anche relazionato sui percorsi formativi avviati per i circa trecento cittadini e cittadine che hanno già dato la loro adesione al progetto per istituire la figura del Tutore volontario per i minori stranieri non accompagnati, istituita nell’aprile dell’anno scorso con apposita legge dello Stato (n.47/2017, legge Zampa). Già il 2 febbraio scorso, i primi 79 nominativi di Tutori volontari sono stati forniti al Tribunale dei Minori. Tutte le informazioni su requisiti e ruolo del Tutore volontario – è ancora possibile offrire la propria disponibilità – sono reperibili sul sito del Consiglio Regionale del Piemonte. Qui il relativo bando: http://www.cr.piemonte.it/dwd/organismi/garante_infanzia_adolescenza/2017/Bando_e_Modulo_Tutori_Volontari_30_6_17.pdf
Claudio Raffaelli