Mentre sul valore artistico e turistico di “Luci d’artista”, quest’anno alla ventesima edizione, nessuno eccepisce, il modo di proporla a torinesi e visitatori divide la minoranza consiliare del Pd dalla maggioranza.
Chiamata a dare comunicazioni in Consiglio comunale sull’edizione 2018 di questo evento, l’assessora alla cultura, Francesca Paola Leon, ricorda il riconoscimento internazionale di questa particolare collezione d’arte contemporanea, ennesima eccellenza torinese, e rivendica la scelta di portare, come nel 2017, alcune opere nelle periferie torinesi, compresa “Ice Cream Light”, opera di Vanessa Safavi che tornerà in piazza Montale, alle Vallette, dove l’anno scorso subì un attacco vandalico.
Come Leon, anche la Consigliera Ferrero ha ribadito la volontà di questa Amministrazione di valorizzare le periferie della città e di “declinare la cultura in modo democratico, per dare luce alle zone che sono in ombra”.
Assai diversa l’opinione del capogruppo del Pd, Stefano Lo Russo che ha ricordato come un simile intento esistesse per alcuni fin dal 1998, ma subito “fu corretto, perché lo scopo era invece quello di rendere il centro della città un museo visitabile senza soluzione di continuità e accostare, a fini culturali e turistici, la nostra architettura barocca con queste opere. Gli abitanti delle periferie hanno altre esigenze – ha proseguito Lo Russo – erba tagliata, strade riparate e, in fatto culturale e sociale, il coinvolgimento delle realtà che localmente lavorano su quei territori”.
Durante le sue comunicazioni Leon ha annunciato l’installazione permanente di una nuova opera di Piero Gilardi, presso il Parco di arte vivente, in via Giordano Bruno, e il restauro in corso di alcune opere come “Doppio passaggio”, di Joseph Kosuth, che sarà posizionata in modo permanente in piazza Vittorio dopo essere stata in passato ai Murazzi.
Anche “Palle di neve” di Enrica Borghi è in restauro, come pure “Concerto di parole” di Mario Molinari che comunque verrà installata. Invece “Planetario”, di Carmelo Giammello – ha annunciato Leon – non potrà essere installata perché nel corso degli anni sono venuti a mancare i ganci sufficienti. L’opera, in accordo con l’autore, sarà reimpostata, resa più leggera e installata nel ’19. Per quest’anno in via Roma ci saranno luci natalizie e non d’artista.
L’inaugurazione di Luci d’artista avverrà il prossimo 31 ottobre con l’accensione di “My Noon”, di Tobias Rehberger, nel cortile della scuola elementare Collodi di corso Croce 26, (Circoscrizione 8) a conclusione di un percorso laboratoriale ed un workshop con i ragazzi. L’artista sarà presente all’inaugurazione, mentre ragazzi e famiglie potranno fare un tour con l’autobus turistico per vedere le altre luci e il contesto in cui le opere sono inserite. Sono previste iniziative anche nelle Circoscrizioni 7, 2 e 6.
Silvio Lavalle