Un rapporto evidenziante ampi margini di sviluppo è stato presentato in Commissione Cultura del Consiglio comunale. Il rapporto 2016 dell’Osservatorio Culturale del Piemonte ha reso palese, nelle parole di Luca Dal Pozzolo e Maria Giangrande, la stagnazione o un lieve calo nell’andamento dei settori chiave.
Ad esempio, nel 2016, il 14,6 per cento dei piemontesi non ha partecipato ad alcuna attività culturale: oltre uno su dieci non è andato al cinema o a teatro, non ha letto un libro né ha visitato una mostra o un museo. Un dato migliore della media italiana ma leggermente inferiore a quello che avviene in tutto il Nord.
Il cinema è in ogni caso l’attività culturale più scelta in regione: un piemontese su due ha visto almeno un film durante l’anno. Vanno al museo il 37,9 per cento dei residenti, un numero stabile come quello di chi visita monumenti o siti archeologici, il 27,2 per cento della popolazione. Nel 2016 i 138 musei della Regione hanno registrato 5,92 milioni di ingressi con un aumento delle visite dell’8,6 per cento. Domina ovviamente il sistema museale di Torino che ha segnalato 5,7 milioni di visite.
Il segno negativo riguarda lo spettacolo dal vivo; il numero dei biglietti venduti cala del 5 per cento. Quanto a risorse, nel 2015 c’è stato un calo del 2 per cento rispetto al 2014 con 245 milioni (e quasi la metà dei fondi arriva dai Comuni, il 44 per cento).
Nelle prime anticipazioni del 2017 si registra un calo del cinema (-7 per cento), ma una stabilità per le affluenze ai musei e ai beni culturali: nel primo semestre si sono registrati 2,8 milioni di ingressi.
(R.T.)