“Vogliamo far ritornare Torino una città più grande, forte ed unita di come l’abbiamo trovata”. Il sindaco Stefano Lo Russo ha concluso così la sua presentazione delle linee programmatiche che ispireranno l’azione dell’amministrazione comunale fino al 2026. Linee programmatiche che dovranno essere votate dal Consiglio comunale, cosa che avverrà lunedì 13 dicembre. L’illustrazione del documento è avvenuta di fronte ad una Sala Rossa abbandonata dai gruppi di opposizione, che hanno deciso di non prendere parte al dibattito a fronte dell’intenzione da parte della maggioranza di non accogliere i 138 emendamenti al programma da essi suggeriti, rinviandone la discussione.
Il sindaco, in apertura del proprio intervento, ha deplorato l’assenza delle opposizioni, ribadendo che il programma di mandato è stato determinato dall’esito elettorale, dalla scelta dei torinesi.
Lo Russo ha poi brevemente riassunto i temi qualificanti dei prossimi anni di attività del governo cittadino, a partire dalla rigenerazione urbana (spazi pubblici, quartieri, casa, emergenza abitativa) dai servizi di prossimità per i cittadini (anagrafi, case della salute ecc.) e dalle politiche per il commercio, sottolineando come l’elemento chiave della sicurezza siano le politiche di sicurezza sociale (lavoro, socialità, opportunità per i giovani, cura delle persone fragili).
Altro tema sul quale ha insistito il primo cittadino è stato quello dei trasporti e delle relative infrastrutture, a partire da linea 2 della metro e SFM, insieme alla mobilità ciclabile in sicurezza, il tutto connesso con le politiche ambientali rese centrali dall’emergenza climatica e trasversali a tutta l’azione amministrativa. Lo Russo ha poi sottolineato l’importanza di ricerca, innovazione e sviluppo, ricordando la cabina di regia istituzionale avviata con la Regione Piemonte e le istituzioni universitarie sui fondi PNRR, con un passaggio anche sui problemi occupazionali e sulla riqualificazione dei lavoratori fragili, oltre che sulla formazione. Un ulteriore passaggio ha poi evidenziato temi quali il settore aerospaziale, il Competence Center, lo sviluppo dei centri di innovazione tecnologica, della formazione non solo universitaria ma anche tecnica.
Il sindaco ha poi proseguito toccando vari temi, quali il rafforzamento della medicina territoriale e la realizzazione del Parco della Salute della Scienza e dell’Innovazione, il welfare, lo sport (non solo quello dei grandi eventi, ma lo sport di base), la qualità dell’edilizia scolastica, le politiche di genere nelle quali Torino è un modello nazionale, i giovani, l’attenzione alla cultura, quella di respiro internazionale ma anche quella espressa in modo meno istituzionale. Per il turismo ci sarà particolare attenzione, mentre su diritti civili e nuove cittadinanze non ci saranno passi indietro, se mai in avanti: e occorrerà progettare a agire in un’ottica di Città metropolitana, orizzonte e stimolo per queste politiche. Politiche che dovranno vedere il coinvolgimento di Circoscrizioni, realtà associative, categorie.
La relazione del sindaco è stata seguita dal dibattito in aula.
Nadia Conticelli (Partito Democratico) ha sottolineato come il progetto di città sia stato realizzato con la città, con tutte le sensibilità che hanno dato vita al centrosinistra, e rappresenti un patto con gli elettori che non si possa cambiare. Le linee guida saranno da declinare attraverso atti per i quali sarà necessario il contributo di tutti, anche delle opposizioni, la cui assenza rappresenta un’occasione persa. Ci sono grandi aspettative, ha evidenziato, soprattutto da parte delle periferie da dove viene un grido di dolore.
Ivana Garione (Moderati) ha espresso soddisfazione per come i progetti illustrati dal Sindaco siano coincidenti con il programma elettorale, cosa non scontata, e per la concretezza che esprimono. Garione ritiene che le proposte illustrate, ambiziose ma non impossibili, richiedano una sano confronto anche con le opposizioni, l’assenza delle quali, sostiene, non rappresenta un buon inizio.
Alice Ravinale (Sinistra Ecologista), condivide la visione programmatica di rilancio della città, espressa dal sindaco nel suo intervento, e sottolinea l’importanza che rivestono, per il suo gruppo, la giustizia sociale e la giustizia climatica. Torino deve diventare un esempio nelle buone pratiche sui temi di tutela dell’ambiente e di lotta alla crisi climatica. E non deve mancare l’attenzione ai diritti civili e sociali: il tema dei senza fissa dimora e la questione del diritto alla casa, devono essere riconosciuti come diritti fondamentali.
Per Tiziana Ciampolini (Torino Domani) servono intelligenze collettive e capacità di collaborazione per progettare infrastrutture e sistemi che diano vita ad una rete capace di supportare le grandi trasformazioni economiche, sociali, ambientali, culturali che stiamo affrontando. E sono necessarie risposte adeguate alle richieste di quasi due milioni di cittadini torinesi e dell’area metropolitana, impegnati a ridisegnare la loro vita per adattarsi a queste trasformazioni.
Per Elena Apollonio (Lista civica) è un segnale importante il mettere in rilievo la questione della fragilità sociale. Tra i temi da considerare, ha rilevato la consigliera, sono: portare Torino verso una vocazione europea e internazionale e porre l’attenzione sulla diseguaglianza territoriale, non solo nella città ma anche nell’area metropolitana.
Il consigliere Silvio Viale (Lista Civica) ha posto l’attenzione sull’abbandono dell’aula da parte dei consiglieri della Minoranza che ha reputato come un evitare il confronto su argomenti fondamentali per la città. Viale ha condiviso la decisione di non discutere, oggi in aula, gli emendamenti proposti dalla Minoranza, invitandola a una riflessione perché confrontarsi è fondamentale per affrontare i vari temi con efficacia.
Nella replica al dibattito il sindaco Stefano Lo Russo ha ricordato la genesi delle linee programmatiche, costruite con approfonditi incontri con realtà produttive, associative e del Terzo settore che ha difeso con forza, giudicandole oggi non emendabili.
Il primo cittadino si è detto consapevole di avere davanti a sé una sfida importante e insieme alle forze che lo sostengono intende coniugare lo sviluppo economico e il rilancio sociale di Torino, mettendo insieme i vari attori del territorio con rigore metodologico. Lo Russo ha auspicato si superino i fraintendimenti con le forze di minoranza riguardo la presentazione della delibera programmatica nella speranza non si tratti dello stile politico delle opposizioni.
(A cura della redazione di cittAgorà)