In Italia un bambino o una bambina ogni 200 non può frequentare la scuola a causa di patologie croniche o invalidanti. A Torino sono coinvolte 1.000/1.500 famiglie ogni anno.
Per far continuare loro il percorso di apprendimento e garantire il diritto allo studio è attivo il servizio nazionale “La scuola in ospedale”, che nell’anno scolastico 2017/2018 ha visto la partecipazione di 68.900 studenti e studentesse, prevalentemente della scuola dell’infanzia e primaria (oltre il 70%).
A livello torinese e piemontese, capofila del progetto è l’Istituto comprensivo “Peyron – Re Umberto I” di Torino, che da anni collabora con l’Ospedale Infantile Regina Margherita e le scuole dei giovani pazienti: già nel 1994/95 era stata attivata, a titolo sperimentale, una sezione di scuola media presso l’Oirm.
L’iniziativa è stata presentata l’11 settembre 2019 in una seduta delle Commissioni Diritti e pari opportunità, IV e V, presieduta da Marina Pollicino, alla presenza dell’assessora all’istruzione Antonietta Di Martino.
Come ha spiegato la dirigente dell’istituto, Tiziana Catenazzo, la scuola ospedaliera è un modo per cercare di offrire una vita il più possibile “normale” a studentesse e studenti malati e poi facilitare – anche dal punto di vista didattico e scolastico – un sereno rientro a scuola, dopo mesi o anni di malattia.
È un’esperienza che il Comune di Torino intende continuare e valorizzare – ha affermato l’assessora Di Martino – per offrire un’educazione davvero inclusiva e garantire pari opportunità formative a tutti e tutte, favorendo altresì l’umanizzazione degli ospedali e riducendo il trauma dell’ospedalizzazione.
Massimiliano Quirico