C’erano amministratori di ieri e di oggi a festeggiare gli ex consiglieri comunali di Torino che, nel corso del 2018, raggiungono il traguardo dei 90 anni o dei 100 anni di età.
Il presidente del Consiglio Comunale, Fabio Versaci, nell’introdurre la cerimonia, li ha ringraziati per quanto hanno fatto per la Città. Ringraziamento ai quali si è unito il presidente dell’Associazione consiglieri emeriti, Giancarlo Quagliotti che, insieme ad altri componenti dell’Associazione ha ripercorso la vita politica degli anziani politici.
Tre i centenari. Francesco De Bartolomeis, cent’anni compiuti a gennaio, un passato (e un presente) da nuotatore, eletto nelle fila del Partito Comunista Italiano, in Sala Rossa dal 1976 al 1985, dove si dedicò prevalentemente ai temi legati alla cultura. Giovanna Marciante Biffi Gentili, raggiungerà i cent’anni il mese prossimo. Per lei, eletta col Partito Repubblicano nel 1970, anche una breve esperienza con l’incarico di assessore, a cavallo tra ’74 e ’75. In un Consiglio di 80 eletti, è stata una delle sei donne elette in quella tornata amministrativa. Compirà invece un secolo di vita a settembre Bruno Segre, definito come “giornalista, avvocato, consigliere, laico, sempre combattente”. Da partigiano aderì alla divisione alpina Giustizia e Libertà (pare che la custodia di ferro delle sigarette gli abbia salvato la vita da un proiettile, durante un combattimento). Socialista, fu consigliere tra il 1975 e il 1980.
Quattro, invece, gli ex consiglieri novantenni. Francesco Bianco, democristiano, in Sala Rossa tra il 1960 e il 1964, si dedicò alle questioni legate alla mancanza di scuole e abitazioni, negli anni durante i quali Torino passò, con l’immigrazione dal meridione, da 700 mila a 1 milione 200 mila abitanti. Introdusse l’orario flessibile per i dipendenti del Comune (prima città in Italia) Francesco Bruno, che dopo essere stato eletto consigliere con la Democrazia Cristiana, ricoprì l’incarico di assessore al Personale a Palazzo Civico tra gli anni ’80 e ’90.
Pietro Molino, eletto con la Lega Nord, oggi assente, è stato consigliere negli anni ’90. E’ stato ricordato come portatore di una voce popolare, ascrivibile né alla destra né alla sinistra, animato dal desiderio di una città migliore.
A Filiberto Rossi, a Palazzo Civico dal 1964 al 1985, è stato riconosciuto l’impegno per dare vita alle Circoscrizioni (diventò egli stesso presidente della Circoscrizione 5). A lui si deve l’istituzione delle sedi decentrate dell’anagrafe oltre all’impegno nelle politiche per rendere lo sport praticabile da tutti, al di fuori dei tradizionali schemi agonistici.
Federico D’Agostino