Trovarsi innanzi a un gruppo di bambini preparati, seri e impegnati è la bella sorpresa provata da coloro che una domenica mattina soleggiata di fine maggio hanno dedicato del tempo a omaggiare la memoria di Bruno Caccia, il magistrato torinese ucciso dalla ‘ndrangheta nel giugno del 1983, in occasione dell’iniziativa ‘La scuola adotta un monumento’.
Come degli incisivi epigoni dei figli di Ben Cash, il protagonista di Captain Fantastic, mentre recitano a memoria gli emendamenti della costituzione americana, davanti alla lapide a Bruno Caccia di via Sommacampagna, adottata dalla scuola elementare D’Azeglio di via Santarosa, gli studenti di 3^ e 4^ hanno offerto uno spettacolo di educazione e passione civica degno di un gruppo di cittadini adulti, rotti alla pratica della vita pubblica.
I piccoli protagonisti, tutti abbigliati nella purezza emanata da magliette bianche abbinate a comodi blue jeans, hanno dato prova di insospettabile maturità leggendo in pubblico – a pochi metri dalla lapide dedicata a Bruno Caccia – stringenti riflessioni sui valori della democrazia, con particolare riferimento alla lotta del magistrato contro la logica stragista delle Brigate Rosse.
Guidati sin da gennaio da una mentore appassionata come Lucia Colucci, maestra del D’Azeglio, se ne sono inventate molte e imprevedibili. A partire dalla formazione di partiti di fantasia candidati a ipotetiche elezioni (dai vincitori di ‘Siamo tutti uguali’ a ‘Gruppo politico Torino’, fino agli ambientalisti di ‘Foglia Bianca’) ciascun gruppo ha presentato un documentato e convincente programma elettorale.
A lungo sono stati ricordate le figure di Aldo Moro, di Carlo Casalegno (ricordato da un allievo particolare del D’Azeglio, il nipotino Tommaso Casalegno), di Peppino Impastato. In onore di quest’ultimo è stata composta e cantata una canzone, sul medesimo filo conduttore dei ‘Cento Passi’, la pellicola di Marco Tullio Giordana che non molti anni fa ha riportato alle cronache la figura del giornalista siciliano.
Mentre nelle vie del centro si teneva Flor 2018 una classe ha rielaborato una delle passioni di Bruno Caccia, quella per la natura, e per ciascun fiore nominato gli allievi della 4^ B hanno creato metafore contenenti argute massime di vita. La V^ A ha scritto un testo teatrale e lo ha cantato, accompagnato dai sapienti suoni di una chitarra. Dopo un intervento di ex studenti del D’Azeglio, oggi studenti dello Spinelli, l’intonazione collettiva di ‘Se bastasse una canzone’ di Eros Ramazzotti ha concluso la mattinata festosa e densa di sorrisi felici ed emozionati di un gruppo di bambini che promette un cospicuo futuro di impegno civile.
E’ giunta infine l’ora degli interventi ufficiali, conclusi dalla presidente della Commissione consiliare speciale legalità e contrasto ai fenomeni mafiosi, Carlotta Tevere, in rappresentanza della Città di Torino.
(Roberto Tartara)