Sabato 27 ottobre è stata inaugurata la sede di Itako, l’Associazione nata nel marzo di quest’anno con lo scopo di promuovere iniziative di gemellaggio e di approfondimento culturale tra Italia e Corea del Sud.
Si trova in Via Michele Rua (vicino alla parrocchia San Giulio d’Orta che ha ospitato la festa inaugurale) in un quartiere vicino alla confluenza fra il Po e la Dora. Un angolo di Vanchiglietta, nato intorno agli Anni ‘60 con le ondate migratorie dal Sud Italia e il conseguente espandersi della città. Un ponte fra la Torino bene e quella popolare: da un lato le case signorili di Lungo Po Antonelli, dall’altro l’edilizia convenzionata. Forse un segno del destino, per una zona sempre aperta ad accogliere le nuove comunità.
Itako intende rendersi partecipe nel campo delle adozioni di bimbi sudcoreani, anche grazie all’opera dell’Arai, l’agenzia per le adozioni della Regione Piemonte e unico ente pubblico italiano del settore (all’inaugurazione era presente Anna Maria Colella). Emblematici i dati: negli ultimi dieci anni sono stati adottati un centinaio di bambini provenienti dal Paese asiatico, in 85 famiglie torinesi e no.
Alla cerimonia inaugurale è intervenuta anche la Console Generale, Yoo Hye-Ran, e il presidente della Comunità coreana di Milano, Nam Hoseung.
La Città è stata rappresentata dal presidente del Consiglio comunale, Fabio Versaci. Sono intervenuti anche l’assessore della Regione Piemonte, Monica Cerutti, l’assessore della Città di Torino, Marco Giusta e il presidente della Circoscrizione 7, Gianluca Deri.
Il presidente di Itako, Emanuele Durante, ha invitato la Città a ideare una settimana dedicata alla cultura sudcoreana, sulla falsariga dell’iniziativa da poco conclusa dedicata al Giappone (Torino Japan Week).
L’associazione sta pensando anche di organizzare dei corsi in lingua coreana da inserire nell’offerta della formazione educativa del Comune. Oggi i componenti della comunità regolarmente iscritti all’anagrafe cittadina sono circa un centinaio, ma una tracciatura definita non è così semplice, considerata la presenza di molti studenti coreani gravitanti nel mondo universitario torinese.
Non sono escluse, infine, iniziative attorno all’arte marziale coreana per eccellenza: il taekwondo.
(Roberto Tartara)