La memoria di Rodolfo Amprino fra Torino e Bari

la presidente Grippo con Benagiano, alla scrivania che fu di Amprino a Bari
Maria Grazia Grippo con Ferdinando Fanelli davanti all’ingresso del Dipartimento di Anatomia umana e Istologia dell’Università di Bari, intitolato a Rodolfo Amprino

Un appuntamento particolare, quello di questa mattina, per la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo in visita, nei locali del Policlinico di Bari, sede della Scuola di Medicina dell’Università, delle aule e delle stanze che, fra il 1954 e il 1982, sono state di Rodolfo Amprino. Professore ordinario di Anatomia, una vita professionale spesa nel secondo dopoguerra fra #Torino e #Bari, ma anche Chicago, Londra, Stoccolma, Strasburgo e Napoli, dove Amprino ha lasciato una traccia indelebile delle sue ricerche e del suo rigoroso approccio scientifico alla materia. Ad accompagnare la presidente, Ferdinando Fanelli, fra il 1975 e il 1982 tecnico di laboratorio di Amprino e il professore Vincenzo Benagiano, associato di Anatomia in Uniba, che aveva conosciuto Amprino da studente. Più tardi, Grippo ha incontrato anche il presidente della Scuola di Medicina di Uniba, Alessandro Dell’Erba, che ha accolto con favore la proposta di Grippo per collaborazioni future destinate ad organizzare iniziative congiunte per ricordare la brillante carriera del professore torinese, celebrato per i suoi studi nel campo della embriologia e della cartilagine, fondamentali per la conoscenza dell’anatomia, fisiologia e patologia del tessuto osseo. L’impegno e la proposta della presidente Grippo fanno seguito alla sua partecipazione, nel maggio scorso, alla cerimonia in cui Amprino è stato ricordato da un gruppo di suoi ex studenti, i “laureati del ‘58”, che lo hanno celebrato con la deposizione di una targa all’interno dell’Aula di #Anatomia umana normale dell’Università di medicina in corso Massimo d’Azeglio. Una cerimonia fortemente voluta da Annibale Crosignani, psichiatra fra i principali protagonisti della lotta contro i manicomi e fondatore della prima comunità terapeutica a Torino, sigillo civico della Città e allievo di Amprino.

Marcello Longhin