Nella cornice di una piazza Galimberti colorata del #granata delle maglie dei numerosi tifosi presenti, si è svolta questa mattina la cerimonia per l’intitolazione del parco interno alla piazza a Valentino Mazzola, indimenticato capitano della squadra di calcio conosciuta in tutto il mondo come il Grande Torino. Alla cerimonia, che si è tenuta proprio nel giorno in cui, settantaquattro anni fa, Mazzola e i suoi compagni di squadra terminavano il viaggio di ritorno da una trasferta a Lisbona contro la collina di Superga, hanno partecipato: il sindaco Stefano Lo Russo; la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo; il presidente del Torino Football Club, Urbano Cairo; la nipote di Valentino, Stella Mazzola; il presidente della Circoscrizione 8, Massimiliano Miano. Nel suo intervento, il Sindaco ha ricordato come Mazzola sia stato il capitano di una squadra che attraversando la guerra, allenandosi sotto le bombe, scendendo in campo nel mezzo della più grande tragedia che l’Europa abbia conosciuto, ha rappresentato un modello di rinascita importante per questa città. Per Lo Russo è questo “il messaggio profondo che ha lasciato il #GrandeTorino. La capacità di affrontare le difficoltà, la capacità di non mollare mai, la capacità e l’orgoglio di una maglia che andava oltre la rappresentazione di una squadra, perché era una dimensione di valori e di rinascita di un intero Paese”. Maria Grazia Grippo, nel suo intervento, dopo avere citato ricordi personali di parentela con Eusebio Castigliano, altro “invincibile” del Grande Torino, ha sottolineato come la Città abbia scelto di sistemare la targa dedicata a Mazzola “in modo da volgere per sempre il suo sguardo allo stadio che ha legato la propria fama all’epopea del Grande Torino nel corso degli anni Quaranta. Una scelta evocativa di un sentimento corale di una città intera, che si è riconosciuta in modo spontaneo nel mito di Mazzola e di quel calcio meraviglioso e romantico, vicino alla gente comune, che riusciva a lenire persino le ferite della guerra”. Sull’importanza di ricordare il capitano del Grande Torino in piazza Galimberti, ha insistito anche Massimiliano Miano, convinto che l’intitolazione di questo luogo di aggregazione quotidiana a #ValentinoMazzola possa contribuire a quell’avvio di rinascita del Borgo Filadelfia che tanto ha dato e tanto ancora avrà da raccontare. Dopo l’intervento della nipote Stella, emozionata nell’esprimere la speranza che lo zio possa essere un esempio per tutti i giovani che frequenteranno questo luogo che la Città ha voluto dedicargli, ha chiuso la serie degli interventi Urbano Cairo che, pur non avendo mai visto giocare il capitano del Grande Torino, ricorda di averne conosciuto la grandezza attraverso i racconti della madre, grande tifosa di quella squadra. Per il presidente del Torino FC 1906, la targa a Valentino Mazzola è fortemente significativa di una storia importante: “Se siamo ancora qui, oggi, settantaquattro anni dopo la tragedia di Superga, vuol dire che quei ragazzi hanno davvero fatto qualcosa di grande”.
Marcello Longhin