Era affollato il Tempio Valdese di corso Vittorio Emanuele, spoglio ma suggestivo nelle sue linee severe, per le esequie di Maurizio Mancini. Almeno duecento persone, forse anche di più, tra familiari, amici, antichi colleghi, compagni di tante battaglie politiche. Mancini, deceduto all’età di 84 anni, è stato un medico apprezzato ed un amministratore pubblico, per dieci anni in Sala Rossa.
Consigliere comunale per il Partito comunista italiano nel 1975-80, poi assessore al Personale della giunta di Diego Novelli tra il 1980 e il 1983, quindi di nuovo consigliere, dopo il cambio di maggioranza, sino al 1985, anno dopo il quale non ha ricoperto cariche pubbliche elettive.
A ricordarlo, nel corso della sobria cerimonia di commiato propria del rito valdese, sono stati la figlia Susanna e Giorgio Ardito, a sua volta ex consigliere comunale ed amministratore locale per il Partito comunista. Entrambi, da differenti angolazioni, hanno rievocato lo spessore sì politico, professionale e culturale, ma anche umano ed affettivo di Maurizio Mancini, una persona che ha lasciato una chiara traccia di sé in questa città. A rappresentare la Città di Torino, il Gonfalone Civico e la presidente della Commissione Diritti e Pari opportunità, la consigliera Marina Pollicino.
Claudio Raffaelli