Il messaggio è chiaro, urgente, drammatico. Il tempo sta per scadere. Non si tratta di salvare la vita di una persona ma l’intero pianeta. Dieci, massimo dodici anni per limitare il riscaldamento climatico a 1,5° sopra i livelli preindustriali. Il grido di allarme, lanciato dalla studentessa svedese Greta Thunberg che sta sensibilizzando l’opinione pubblica “scioperando” dalle lezioni ogni venerdì, è stato raccolto dai giovani di tutto il mondo, tanto che venerdì 15 marzo, i Fridays for future, così è stato chiamato a livello internazionale il movimento ecologista, ha promosso uno sciopero globale per il clima, in oltre 70 nazioni.
Sono 60 le città italiane che parteciperanno all’iniziativa. Tra queste Torino, una fra le più attive. I coordinatori torinesi degli strikers (scioperanti), hanno esposto le loro preoccupazioni ma, nello stesso tempo, la loro determinazione, ai consiglieri della commissione Ambiente, presieduta da Federico Mensio.
Occorre sensibilizzare la popolazione su come mettere in pratica azioni positive che riducano emissioni e il conseguente riscaldamento della Terra ma soprattutto è indispensabile che la politica trovi soluzioni da subito. Questa è la sintesi della posizione degli ecologisti torinesi, ma non solo. Nonostante si percepisca diffidenza verso la classe politica, secondo gli strikers, i politici restano gli interlocutori principali: hanno gli strumenti per indirizzare le politiche sull’ambiente, orientando i comportamenti dei singoli ma anche dei sistemi di produzione e affermano: “Resteremo attaccati alla politica finchè non vedremo risposte su scala locale e globale”.
Giorgio, Andrea, Erika, Tommaso, Monica, Luca, Matteo, studenti di istituti superiori (proprio qui sono nate le iniziative del movimento) e universitari hanno illustrato ai consiglieri quanto già avvenuto a Torino da gennaio ad oggi. Ogni venerdì è stato realizzato un presidio in piazza Castello, ogni volta con un numero crescente di studenti. Cartelli, canti, e attività varie per suscitare interesse e attenzione nei passanti. Sono stati sensibilizzati presidi e docenti che, in gran parte, hanno incoraggiato le iniziative.
Perché lo sciopero di venerdì? La scuola apre al futuro, sostengono, ma cosa serve andarci se il futuro rischiamo di non averlo? L’appuntamento è fissato per le 9.30 in piazza Arbarello, da dove partirà un corteo che sfilerà lungo via Cernaia per giungere fino in piazza Castello. Qui, fino alle 14, si alterneranno letture, interventi, spettacolo. Tra gli ospiti, il climatologo Luca Mercalli, mentre l’intrattenimento musicale è affidato al gruppo Eugenio in via Di Gioia.
Grande attenzione e interesse all’iniziativa è stata espressa dai consiglieri, molti dei quali hanno annunciato la presenza alla manifestazione. La Città ha patrocinato l’evento che però, hanno sottolineato i ragazzi, non dovrà avere simboli di associazioni o di partiti. L’unica bandiera sarà quella a tutela della vita del pianeta.
Il presidente della Commissione, Federico Mensio, concludendo la riunione, ha sottolineato come spesso sia dedicato poco spazio alle tematiche ambientali da parte dell’informazione, come troppo spesso la politica tagli risorse sull’ambiente mentre, al contrario, dovrebbe essere il primo ambito verso il quale investire.
Alla manifestazione aderirà l’intero Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale.
Federico D’Agostino