Come amava ripetere Henry Ford, c’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti. Un tema che bene si adatta ai monopattini elettrici: particolarmente amati dalle giovani generazioni o profondamente odiati (dagli automobilisti), hanno reso il concetto di mobilità sostenibile davvero alla portata di tutti, sia per i costi di gestione contenuti sia per la possibilità di utilizzare un mezzo versatile nel traffico cittadino. Di #monopattini, loro corretto utilizzo e possibili soluzioni per migliorarne l’utilizzo in città, si è parlato questa mattina durante una seduta congiunta delle commissioni Ambiente e Urbanistica, presieduta da Claudio Cerrato. Ospiti della riunione, i rappresentanti del Club Monopattini Torino, che hanno raccontato storia e obiettivi dell’associazione nata esattamente quattro anni fa, per iniziativa di un gruppo di appassionati delle nuove tecnologiche e dei nuovi mezzi di trasporto, convinti che la mobilità elettrica possa aiutare le persone a vivere e muoversi meglio. Per riuscire in questa impresa, i responsabili dell’associazione hanno espresso la convinzione che sia necessario fornire gli strumenti formativi per consentire ad utilizzatori vecchi e nuovi di conoscere in modo adeguato le caratteristiche dei monopattini e le migliori modalità per il suo utilizzo. Per questo l’associazione ha già collaborato con la pubblica amministrazione, con le forze dell’ordine e con la Consulta della mobilità e moderazione del traffico di #Torino per organizzare corsi di formazione sull’utilizzo corretto e in sicurezza dei monopattini. Un primo passo, seguito dalla realizzazione di emi-aggiusto, la prima #officina totalmente dedicata alla manutenzione dei mezzi, e dall’installazione di due rastrelliere per monopattini, una all’interno del Parco Commerciale Dora, l’altra dentro il comprensorio della piscina della #Pellerina. Soddisfazione fra i consiglieri, in fase di commento, per una seduta di commissione che ha fornito spunti di dibattito terminato con la considerazione che sia necessario approfondire il tema per capire la implicazioni che possono coinvolgere la Città nel progetto di formazione dell’associazione.
Marcello Longhin