Gratuità di parto e aborto per le donne migranti

Prevedere la gratuità di parto e aborto per le donne migranti che non hanno assistenza sanitaria. È quanto chiede una proposta di mozione presentata dal consigliere Silvio Viale (+Europa, Radicali Italiani), illustrata il 28 febbraio 2025 nella seduta delle Commissioni Quarta, Diritti e pari opportunità e Contrasto fenomeni di intolleranza e razzismo, presieduta da Vincenzo Camarda (PD).

Il documento chiede a sindaco e Giunta Comunale di favorire l’istituzione di un fondo di solidarietà per pagare alle aziende sanitarie, universitarie e ospedaliere cittadine i Drg delle donne migranti per l’assistenza in gravidanza, per il parto e per le procedure della Legge 194/78, qualora non coperte da Ssr, Stp o assicurazione.

Si chiede anche di sollecitare la Regione Piemonte affinché sia creata e promossa la copertura delle spese in gravidanza, per il parto e per le procedure della legge 194/78, alle donne non coperte da Ssr, Stp o assicurazione, e di rappresentare la questione dell’assistenza in gravidanza delle donne migranti ai ministeri competenti.

Sul tema è intervenuta anche Lorena Ferrero, medico del Centro Isi – Informazione Salute Immigrati che si occupa prevalentemente di migranti non regolari, che ha fornito ulteriori dettagli sulle normative ora in vigore in Italia.

Nel dibattito in Commissione, Anna Borasi (PD) e Abdullahi Ahmed (PD) hanno chiesto approfondimenti sui costi previsti a livello ministeriale, ringraziando il Centro Isi per il lavoro che svolge.

Ivana Garione (Moderati) e Pietro Tuttolomondo (PD) hanno auspicato un intervento della Regione Piemonte per sostenere le spese.

L’assessore al Welfare Jacopo Rosatelli ha rimarcato l’opportunità di offrire una completa assistenza alle donne migranti, sollecitando al riguardo i ministeri competenti e la Regione Piemonte, anche attraverso l’Anci. Ha quindi offerto la disponibilità a confrontarsi con l’Osservatorio sulla Salute delle donne. Ha espresso però parere non favorevole all’istituzione di un fondo di solidarietà a carico del Comune di Torino.

Nella replica, Silvio Viale (+Europa, Radicali Italiani), nel ricordare che in alcuni Paesi esteri l’aborto è vietato e le donne non possono quindi esercitare questo diritto, ha ribadito che la mozione chiede alla Città di Torino di “favorire” la creazione di un fondo, ad esempio coinvolgendo le fondazioni bancarie ed enti del terzo settore, e non di sostenerlo direttamente con risorse proprie.

Il documento è stato liberato per l’aula e sarà affrontato dal Consiglio Comunale.

Massimiliano Quirico