Giochiamo?

Esiste una cultura del gioco da tavolo che chiede di essere diffusa, e che nel nostro tempo può rappresentare un’alternativa importante al gioco elettronico, spesso sterile, perlopiù solitario.

Ne parlano Claudio Bagliani, presidente, e i suoi amici dell’associazione GiocaTorino, di fronte alla commissione Cultura del Comune.
Dal 2008 la missione di questa associazione, spiega Bagliani, è la divulgazione gratuita della cultura del gioco da tavolo.

Il gioco, nella sua dimensione pre-culturale è l’inizio di ogni apprendimento per animali ed esseri umani, ma psicologi e pedagogisti come Pestalozzi, Piaget, Winnicot, ne hanno da sempre certificato la fondamentale importanza formativa per i bambini in ogni fase dello sviluppo.
Al gioco si ispira il metodo di insegnamento Montessori,  che organizza le attività e i materiali didattici  come un  insieme di giochi da tavolo.
La consapevolezza della sua importanza in rapporto al genere umano in generale, e non solo all’età evolutiva, arriverà invece in tempi relativamente recenti con  gli antropologi e gli storici della cultura. Su tutti  Johan Huizinga, e il suo celebre “Homo Ludens”, del 1938.

GiocaTorino, dopo nove edizioni di un evento giocoso denominato GT-GiocaTorino, realizzato nella corte dei giochi della galleria commerciale 8 Gallery (ogni volta decine di giochi e almeno 150 tavoli di giocatori ”estemporanei”), si è rivolto al Comune per proporre una collaborazione e realizzare  l’iniziativa in modo diverso.

Ferma restando la gratuità dell’evento per tutti i partecipanti di ogni età, l’associazione vorrebbe individuare uno spazio e dei canali di diffusione diversi per incontrare un pubblico non di passaggio, ma accorso all’incontro con il  mondo dei giochi da tavolo.
“Noi siamo bravi a incontrare a gente – dice Bagliani- ea mettere a disposizione i giochi più adatti ad ognuno”.
I giochi da tavolo noti sono 97.000, spiega , e tanto dovrebbe bastare a superare i tre grandi equivoci italiani: si tratta d’azzardo, è roba per bambini, conosco già Risiko e Monopoli. Quanto al Risiko, aggiunge, in Italia di gran lunga il più noto dei giochi da tavolo con Monopoli, pochi sanno che ne esistono una cinquantina di varianti, tra cui quelle che consentono di giocare partite di durata ragionevole.

Insomma li conosciamo troppo poco e li usiamo ancora di meno questi giochi, eppure sappiamo tutti quanto possano essere divertenti e coinvolgenti. In famiglia o tra amici i giochi da tavolo sono una risorsa importante.
Senza contare che come generatori di emozioni i giochi non finiranno mai di insegnarci qualcosa su noi stessi e sugli altri, basti pensare alle risate fatte con Visual Game o alle litigate attorno al  tavolo del Risiko.

Silvio Lavalle